rotate-mobile
Elezioni

Elezioni 2013: le 12 priorità di Sinistra Trevigiana per il governo della città

Il gruppo Sinistra Trevigiana stila l'elenco delle proprie dodici priorità per il governo di Treviso, in vista delle elezioni amministrative del 2013

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TrevisoToday

Siamo consapevoli che la possibilità di strappare la guida della città alla Lega ed al centrodestra alle elezioni del 2013 dipenda dalla capacità di creare una coalizione di forze politiche e movimenti civici aperta a tutti coloro che non sono stati compromessi con la giunta e la maggioranza uscenti.

Riteniamo che sia altrettanto importante fondare questa aggregazione, oltre che su un candidato sindaco unanimemente riconosciuto come il più adatto a
contrastare Lega e PDL, su una proposta per il governo della città nettamente alternativa alla pratica amministrativa del centrodestra.

In questi anni abbiamo lavorato su molti problemi ed abbiamo raccolto idee, proposte, progetti espressi da associazioni, comitati, singoli cittadini e, soprattutto, abbiamo respirato l’aria di una città che (come larga parte del Paese) vuole segnali netti di discontinuità rispetto ai rituali burocratici, ai personalismi velleitari ed alle incertezze politiche anche del centrosinistra.

Proponiamo, quindi, le 12 priorità che secondo noi dovrebbero essere centrali nella costruzione di un’alternativa progressista, democratica e civica al
malgoverno di Lega e PDL.

Ci piacerebbe confrontarci con tutti su queste proposte piuttosto che su toto-candidati, sondaggi ed alchimie di coalizioni.

  1. Basta con la Casta. Gli incarichi nelle aziende ex-municipalizzate e negli enti pubblici vanno assegnati sulla base delle competenze dei nominati e non della loro appartenenza politica: solo così i cittadini potranno disporre di servizi di qualità migliore con la tariffa più bassa possibile.
  2. Meno tasse a chi ha redditi più bassi. Gradazione della tassazione locale (addizionale Irpef, IMU) sulla base dei redditi e dei patrimoni: deve pagare di chi ha redditi più alti e proprietà più consistenti, devono pagare di meno i pensionati, i giovani precari, le famiglie con meno entrate.
  3. Un PAT a crescita zero ed una edilizia sostenibile. Il Piano di Assetto del territorio in fase di elaborazione non deve prevedere l’urbanizzazione di altre aree verdi, ma solo il recupero degli immobili inutilizzati e va approvato il regolamento per una edilizia sostenibile che privilegi il risparmio energetico e l’utilizzo delle energie alternative.
  4. Il lavoro. L’amministrazione comunale compiere tutte le azioni previste nell’ambito delle sue competenze per contribuire a dare risposta ai crescenti problemi di disoccupazione e precariato che sono drammaticamente presenti anche in città. Dovrà, inoltre, avviare tutte le forme di cooperazione possibili con altre istituzioni per offrire altre possibili risposte a giovani, disoccupati, precari.
  5. La rivitalizzazione del centro storico. Le aree e gli edifici dismessi del centro storico vanno utilizzati per incrementare la dotazione di servizi pubblici (sociali, culturali…) con l’obiettivo di ridare slancio (anche attraverso la pedonalizzazione) alle attività economiche.
  6. Nuove politiche per la casa. Le politiche abitative della Lega hanno fallito nel loro intento più importante, quello di mettere a disposizione dei cittadini delle abitazioni a costi competitivi. Ora necessario invertire la rotta rilanciando l'edilizia popolare anche dentro le mura.
  7. Trasparenza e partecipazione. L’amministrazione deve rendere conto attraverso tutti i canali utilizzabili delle decisioni assunte, dei compensi, delle consulenze, degli appalti. I cittadini devono disporre di tutti gli strumenti necessari per partecipare alle scelte di governo della città: referendum cittadino, proposte di delibera di iniziativa popolare, spazi a disposizione delle associazioni…).
  8. Una mobilità a misura d’uomo e non di automobile. Va completamente ripensato il modello di mobilità in città privilegiano non più gli autoveicoli ma le biciclette (con piste ciclabili vere), il trasporto pubblico, i collegamenti tra quartiere e quartiere e non solo con il centro storico.
  9. Nuove politiche sociali. In questi anni il Comune di Treviso si è limitato a governare l'esistente senza avviare alcun nuovo progetto, né autonomo, né in collaborazione con la ULSS. E' giunto il momento di incrementare i fondi stanziati per il sociale e dare il via a politiche che rispondano alle domande di assistenza dei cittadini sempre più numerose e sempre più drammatiche.
  10. L’occasione della città metropolitana Padova-Treviso-Venezia. L’amministrazione cittadina deve impegnarsi senza remore perché Treviso entri nella città metropolitana PA-TRE-VE che può diventare un polo centrale in Veneto e nell’intero Nord-Est.
  11. La lotta all’inquinamento dell’aria e dell’acqua. Il livello dell’inquinamento atmosferico, delle acque del Sile e di alcune falde acquifere impongono che l’amministrazione destini attenzione e risorse alla limitazione dello smog, alla compatibilità dell’aeroporto con la salute dei cittadini, alla depurazione delle acque reflue, all’ampliamento della rete dell’acquedotto.
  12. Nuova vita per i quartieri. Non possiamo permettere che i quartieri continuino a degradare progressivamente verso la condizione di periferie dormitorio. L’amministrazione deve intervenire fornendole di servizi pubblici e stimolando così anche la presenza di attività commerciali private e promuovendo il recupero delle aree dismesse (ad esempio l’ex-caserma Salsa).

E' possibile un incontro pubblico tra tutte le forze politiche, civiche, associazioni, assieme ai cittadini che amano Treviso? Per uscire dall'impasse e liberare Treviso.
 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Elezioni 2013: le 12 priorità di Sinistra Trevigiana per il governo della città

TrevisoToday è in caricamento