TREVISO- L'emergenza profughi scattata nei giorni scorsi a Treviso e provincia è costata il posto di lavoro al Prefetto Maria Augusta Marrosu. La decisione, che dovrà essere approvata dal Consiglio dei ministri nelle prossime ore, è stata concordata nel corso di un colloquio a Palazzo Chigi tra il premier Matteo Renzi e il ministro dell'interno Angelino Alfano.

"Dobbiamo mettere in campo sempre più efficienza. Abbiamo avuto dal sistema delle prefetture grande efficienza, alcune cose però non hanno funzionato, e interverremo. Nel prossimo Consiglio dei Ministri sostituirò il prefetto di Treviso". Queste sono state le parole di Alfano, parlando con i giornalisti a Bruxelles. Una notizia non del tutto inaspettata, visto che il sindaco del capoluogo della Marca, Giovanni Manildo, sentitosi venerdì al telefono con Renzi, aveva confermato di essere stato messo al corrente di questa intenzione.

Di fronte al clima incandescente creatosi nel trevigiano, la prima reazione della Prefettura era stata dura, "i profughi - si disse - non potevano che rimanere dove stanno". Salvo poi, sotto la pressione dei sindaci trevigiani e del governatore Luca Zaia, decidere due giorni dopo il loro trasferimento nella ex caserma 'Serena', vicino a Casier (Treviso), dove si trovano tuttora. Proprio le Serena per Alfano, avrebbero dovuto essere trasformate in un hub regionale permanente, per concentrare lì tutti i profughi destinati al Veneto, e da lì poi smistarli. Ma i sindaci (e i parlamentari) del centrosinistra, nel giro di poche ore, lo hanno stoppato facendogli fare retromarcia. Ancora nessun commento invece, da parte del prefetto Marrosu che da lunedì risulta ufficialmente in ferie e non ha voluto rilasciare nessuna dichiarazione sulle sue dimissioni forzate.