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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica San Pelaio

Spazi di aggregazione, Comune offre le ex scuole Bindoni

Ca' Sugana ha pubblicato un bando per l'assegnazione dei locali delle ex scuole Bindoni alle associazioni che vogliano farne uso. Luigi Calesso: "Non è questa la risposta al bisogno di spazio di aggregazione"

Non accenna ad appianarsi il dissidio tra Comune di Treviso e collettivo Ztl Wake Up.

Ca' Sugana ha preso alla lettera la promessa dei manifestanti di sabato scorso, di riprendersi gli spazi abbandonati della città, e sta studiando un modo per prevenire occupazioni come quella della ex Telecom di via Dandolo.

IL BANDO - Lo scorso 30 gennaio, però, il Comune aveva dato l'impressione di volersi sbottonare un po', pubblicando un bando per l'assegnazione dei locali delle ex scuole elementari "Bindoni" a San Pelajo alle associazioni.

Questa, tuttavia, secondo Luigi Calesso (Un'Altra Treviso) non sembra essere proprio la risposta adeguata alle esigenze che i giovani hanno espresso.

UN BANDO PER POCHI - Innanzitutto lo spazio è esiguo, spiega Calesso. I locali offerti dal bando contano 187 metri quadrati in tutto da spartire tra più associazioni. Diventa così "molto complessa la fruizione per gruppi che abbiano attività costanti e con la presenza di numerose persone".

Fatto di non secondaria importanza, il bando emanato dal Comune si rivolge unicamente alle associazioni, con obbligo di allegare alla richiesta atto costitutivo, statuto, bilancio, relazione sull'attività svolta. Questa clausola "rende già inutilizzabile la soluzione per tutti i giovani che, appunto, non hanno costituito una associazione ma, invece, sono aggregati in gruppi informali siano essi culturali o artistici, ad esempio".

"Il fatto che il bando dia la priorità alle associazioni che hanno operato nella zona di San Pelajo - aggiunge Calesso - finisce per essere una ulteriore 'discriminante' nei confronti proprio dei gruppi giovanili che, per loro natura, non sono abituati a rispettare i 'confini' dei quartieri".

"Una priorità di questo tipo sarebbe comprensibile se esistessero altre sedi in fase di assegnazione, in altri quartieri che darebbero risposta alle associazioni 'non impegnate a San Pelajo', ma così non è e, quindi, il fatto lavorare a San Pelajo rende alcuni gruppi privilegiati rispetto ad altri nella possibile assegnazione".

L'utilizzo dei locali non è gratuito: il canone è di 10mila euro l'anno da dividere tra le associazioni che si spartiranno la sede.

"La quota di affitto, la cauzione e le assicurazioni contro danni ed incendi - osserva Calesso - finiscono per costituire un impegno finanziario che difficilmente un gruppo giovanile può sostenere".

Come ultimo deterrente alla partecipazione al bando da parte dei gruppi giovani, infine, i margini di discrezionalità che Ca' Sugana si è riservata nella scelta dei soggetti a cui concedere l'utilizzo dell'immobile. Sarà la Giunta, infatti, a scegliere a quali richiedenti assegnare la sede, "sulla base anche di criteri difficilmente quantificabili", come "l'attività svolta nell'ultimo anno a favore della collettività trevigiana con particolare riferimento alla comuità del quartiere di San Pelajo", "nonché di altri elementi utili a valutarne l'importanza".

"Ci sarà - si chiede Calesso - qualche gruppo giovanile che tenterà l'ardua strada della partecipazione al bando?".

 

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