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Sciopero durante le festività, Fisascat Cisl: “Un doppio danno per i lavoratori”

Fisascat Cisl ribadisce il proprio dissenso nei confronti delle aperture dei centri commericiali durante le festività. Ma spiega che lo sciopero è inutile

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TrevisoToday

Commesse al lavoro nei giorni di festa? No grazie, ma lo sciopero non serve. “I lavoratori – spiega Mirco Ceotto, segretario generale della Fisascat Cisl di Treviso – nelle giornate di festa come 25 aprile e Primo maggio sono esentati dalla prestazione lavorativa. Non possono essere obbligati a lavorare né possono essere puniti se non vanno al lavoro. Questo significa che anche se il dipendente si rifiuta di lavorare durante una festività ha il diritto ad avere la sua retribuzione per quella giornata, e nessuno può contestargli l’assenza. Di fatto è una giornata di festa anche per i lavoratori del commercio che, anche se non lavorano, devono essere comunque pagati. Scioperare durante le festività, come sta incitando a fare  la Cgil, reca solo danno ai lavoratori. Così facendo infatti chi intendesse scioperare perderebbe la retribuzione per quella giornata. In questo caso, quella dello sciopero a tutti i costi sembra davvero una cattiva scelta per i lavoratori”.

Aperture di negozi e ipermercati nei giorni festivi, la Fisascat Cisl di Treviso fa chiarezza. “Come sindacato – spiega Ceotto - unitariamente a livello veneto abbiamo detto come la pensiamo sulle aperture domenicali e soprattutto sulle aperture nei giorni festivi dei negozi e dei supermercati. Siamo contrari e lo diciamo in tutte le occasioni, sia con le nostre controparti che con le istituzioni. Per questo ci stiamo muovendo a 360 gradi, per fare in modo che le giornate di apertura siano limitate. Siamo poi fermamente contrari ad aprire i negozi durante le giornate di festività. Pasqua e pasquetta, il 25 aprile, il Primo maggio, il 2 giugno e le altre festività sono momenti importanti non solo di preghiera e di ricordo, ma sono anche momenti dove viene esaltato il ruolo della famiglia e dello stare assieme, così come ha bene ricordato nei giorni scorsi il Patriarca di Venezia monsignor Moraglia”.

Per quanto riguarda il lavoro invece, Ceotto sottolinea che “nelle domeniche di apertura in deroga è regolato dal Contratto Nazionale del Commercio, che, oltre a demandare la materia a livello aziendale o territoriale, prevede alcune prestazioni nelle giornate di domenica, ma tenendo conto della disponibilità espressa dai lavoratori e individuando modalità per distribuire il carico di lavoro tra tutto il personale, lasciando peraltro determinare a livello territoriale ulteriori maggiorazioni salariali rispetto a quelle previste dal Contratto Nazionale. A Treviso le maggiorazioni territoriali per il lavoro domenicale vanno dal 30 per cento al 65 per cento, mentre in alcune aziende abbiamo accordi fino che pagano fino al 130 per cento. In questo caso i lavoratori sono tutelati, anche sotto il profilo della retribuzione”.

Questione diversa invece il lavoro durante le festività. ”Non c’è alcun obbligo lavorativo durante le festività - afferma Ceotto - come recita il Contratto Nazionale di Lavoro del Commercio, ma anche come ci ricorda la Corte di Cassazione con le sentenze 16634 del 8-8-05 e 9176 del 15-9-97. Pertanto i lavoratori non possono essere obbligati ad andare a lavorare nè essere puniti se non ci vanno. Come Fisascat intendiamo ricordare queste semplici regole del lavoro ai nostri associati e a tutti, e siamo già organizzati per tutelarli se qualche azienda tenterà di forzare la loro prestazione nelle giornate festive. I diritti dei lavoratori vanno difesi con caparbietà, ma soprattutto con intelligenza, e scioperando quando serve davvero ai lavoratori”.

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