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Fratelli d'Italia incontra il Prefetto: «Aziende e famiglie allo stremo, molti non ripartiranno»

L'on. De Carlo: «Grazie al Prefetto di Treviso per farsi portavoce delle nostre istanze». Il consigliere Visentin: «Si intervenga per fermare questa strage economica e occupazionale»

Aziende in gravissima difficoltà, famiglie impossibilitate ad arrivare a fine mese e commercianti disperati che non riapriranno le attività: questo il drammatico scenario che i rappresentanti di Fratelli d'Italia Treviso hanno descritto al Prefetto di Treviso, la dottoressa Maria Rosaria Laganà. «In questi giorni, stiamo raccogliendo il grido di dolore dei territori e ce ne facciamo carico a tutti i livelli, da quello locale a quello nazionale - spiega il deputato e coordinatore regionale del partito, Luca De Carlo - Noi non accendiamo le proteste, ma osserviamo il dramma che stanno vivendo le nostre imprese e le nostre famiglie e le portiamo alla luce del sole. I cittadini devono sentire lo Stato vicino a loro». 

Ad incontrare il Prefetto, il commissario trevigiano FdI Giuseppe Montuori e il consigliere comunale Davide Visentin: «È stato un confronto molto positivo: Sua Eccellenza il Prefetto ha apprezzato la nostra posizione e si farà portavoce col Governo delle nostre richieste, che sono quelle di chi vuole riprendere a lavorare al più presto in sicurezza - spiega Montuori - Abbiamo aziende in gravi difficoltà, organizzative ed economiche; famiglie monoreddito, magari anche con figli, che ancora non hanno percepito la cassa integrazione e non arrivano a fine mese; c'è poi tutta la partita dei comuni, che hanno ricevuto i fondi per erogare buoni spesa e pacchi alimentari, ma è fondamentale che quelle risorse possano essere utilizzate anche per le altre emergenze, come le bollette e gli affitti. Tutte queste osservazioni hanno trovato l'interesse e l'appoggio del Prefetto, che le presenterà al Governo».

Visentin si è invece soffermato sul commercio locale: «Ci sono gravissimi problemi, che vanno dall'incertezza sui tempi delle riaperture alle modalità con le quali potremo tornare a frequentare i bar e i ristoranti. Molti commercianti trevigiani mi hanno già anticipato che non riapriranno la loro attività; è necessario intervenire al più presto per fermare questa strage economica e occupazionale». «Sono temi - conclude De Carlo - sui quali insistiamo e continueremo a insistere, tanto a Roma quanto sui territori con i vari rappresentanti di Governo. Siamo chiari, pacati, ma determinati: non cavalcheremo le proteste, ma saremo sempre in prima fila per difendere chi vuole lavorare».

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