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Lega Nord, aut aut di Granello: "Via i politici dalla partecipate"

"O si ripristina la moralità o chiudo senza problemi", Giorgio Granello dà il suo ultimatum alla Lega trevigiana dopo l'annuncio delle dimissioni di venerdì 5 aprile

E' perentorio Giorgio Granello, segretario provinciale della Lega Nord Treviso: o sarà dimezzata la presenza dei politici nelle partecipate, o si dimetterà.

"O si ripristina la moralità o chiudo senza problemi", ha dichiarato Granello, che venerdì scorso ha rassegnato le proprie dimissioni a fronte di una mozione di sfiducia firmata dalla metà del consiglio direttivo.

Il termine per ritirare le dimissioni - ribadisce Granello - è venerdì. Per sabato è già stato convocato il Consiglio nazionale del Carroccio veneto per procedere ad un eventuale commissariamento.

"Per rimanere al mio posto - spiega Granello - ho bisogno di una maggioranza qualificata, diciamo almeno 13 o 14 nomi su 20, che converga su una piattaforma di alcuni punti fondamentali. Parlo di rispetto dei ruoli, di democrazia e trasparenza diretta nello scambio di opinioni, perché questo non avvenga con comunicati stampa o articoli di giornale, e, soprattutto, moralità".

Per Granello il problema si annida nell'eccessiva presenza di uomini di partito nelle società partecipate, in particolare in quelle per i cui servizi la cittadinanza è costretta a pagare una bolletta di cui non sempre i costi sarebbero giustificati.

"Madre" di tutte le partecipate, secondo il segretario della Lega, è Ascopiave, la multiutility quotata di Pieve di Soligo presieduta dall'assessore comunale di Treviso Fulvio Zugno: "E' mai possibile - si chiede Granello - che un presidente guadagni 250mila euro l'anno? E che un membro del Cda se ne porti a casa 50mila quando i sindaci, oltre a guadagnare cifre che sono una frazione per lavorare ogni giorno dell'anno, faticano a dar risposte a richieste di servizi minimi essenziali di cittadini che spesso stentano ad onorare le fatture del gas?".

"Fare politica - prosegue Granello - dev'essere un onore e al massimo un hobby. Nessuno deve vivere di politica. So bene che do fastidio, perché vivo del mio lavoro. Attendo un segnale entro venerdì - conclude - oppure amici come prima".

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