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Politica

Sviluppo del tema dell’immigrazione. Casi di successo e idee per Vittorio Veneto

È da poco nato un nuovo Gruppo Civico a Vittorio Veneto.Con lo slogan "C'è tanto da fare" ha deciso di creare degli incontri pubblici in cui trattare dei noti e meno noti problemi di Vittorio, cercando soluzioni che si possano percorrere politicamente.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TrevisoToday

Il tema dell’immigrazione è delicato e complesso. Il nostro gruppo non ha la pretesa di trovare le soluzioni generali al problema però si è fatto qualche domanda. Sono moltissimi i casi in cui i comuni hanno trovato delle formule di integrazione per i richiedenti asilo. Vicino a noi amministrazioni come quella di Treviso o Mogliano usufruiscono di cooperative formate da migranti per lo svolgimento di azioni di manutenzione urbana. Siamo certi che Vittorio avesse cominciato un percorso simile. Cosa ne è stato? Non si tratterebbe banalmente del solo sfalcio dell’erba ma anche di pulizia di strade o cimiteri, argini o sentieri e in generale del decoro urbano e di azioni di manutenzione ordinaria. Ci risulta che il comune usufruisca in modo saltuario di questo tipo di manodopera, perché allora non proseguire nella creazione di progetto di più ampio respiro, organizzato ed efficiente?

Cercando di osservare il problema da punto di vista dell’integrazione siamo certi che la nostra città potrebbe beneficiare di un’ampia serie di servizi che coinvolgano i richiedenti asilo: l’amministrazione comunale potrebbe valutare la possibilità di creare scuole di lingua, formule di aggregazione interculturale, agevolazioni comunali per gli imprenditori e anche percorsi di riconoscimento professionale oltre che collaborazioni con le forze dell'ordine per azioni di controllo verso chi commette reati - di qualunque etnia si tratti - e tutela dei cittadini. Attività che avvicinerebbero alla possibilità di entrare nella rete Sprar con i vantaggi che ne derivano. Probabilmente pensando a queste possibilità il comune di Vittorio Veneto nell’estate del 2017 ha lanciato un bando che ha assegnato 14.500 euro a 11 Associazioni. Vicini alla scadenza dei termini per l’attuazione dei progetti il comune può dire che l’iniziativa abbia avuto successo? Le associazioni hanno fatto dei report sull’andamento dei progetti finanziati?

Le domande che ci siamo fatti e facciamo sono tese a dimostrare che progetti di integrazione e lavoro possono portare benefici tangibili sia alla cittadinanza che ai richiedenti asilo. Le formule di integrazione alle quali stiamo pensando, e che funzionano in altri comuni, servono per rendere la situazione meno gravosa alla cittadinanza che si troverebbe, pur affaticata, arricchita nei servizi. È innegabile quanto Vittorio Veneto abbia già fatto per l’accoglienza dei migranti. Nelle strutture cittadine sono ospitati quasi 10 richiedenti asilo ogni 1.000 abitanti. Con questi numeri Vittorio Veneto quadruplica il valore minimo accennato dall’associazione Nazionale dei Comuni Italiani - ANCI - e il Ministero dell’Interno nell’accordo per la distribuzione dei richiedenti asilo e rifugiati attraverso lo Sprar. Qual’è il coefficiente dato al Veneto dal Fondo Nazionale Politiche Sociali (FNPS)? La risposta a questa domanda potrebbe mettere a tacere i meno informati sulle dinamiche delle assegnazioni. Spaventa, invece, la possibilità che i prossimi lavori di ristrutturazione alla Casa dello Studente possano trasformare la struttura in un nuovo CAS per l’ospitalità dei richiedenti asilo. Il comune può rassicurare la popolazione sul fatto che questa eventualità non si verifichi? Ne ora ne in futuro? Il prossimo incontro pubblico è fissato per Giovedì 31 Maggio alle 20.45 in Via Parravicini, 14 a Vittorio Veneto. L’ordine del giorno provvisorio lo si può consultare qui: bit.ly/ODG-prossimo

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