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Leone di San Marco, interviene la Puppato: "La bandiera deve unire, non dividere"

Commentando il testo di legge regionale in discussione in Consiglio del Veneto durante le scorse ore, la Puppato ha colto l'occasione per esprimere una serie di dichiarazioni sulla bandiera della Serenissima

TREVISO "L'esposizione della bandiera è senza dubbio una pratica commendevole, il segno tangibile di un senso di appartenenza che travalica la semplice cittadinanza. L’uso che Luca Zaia e la Lega Nord vogliono fare della bandiera veneta è invece indecoroso, usandola come simbolo divisivo, ma il Leone di San Marco, la storia della Serenissima appartengono a tutti i Veneti, così come il confluire del nostro territorio nell’Italia, nazione a cui apparteniamo tutti per storia e cultura”. Lo dice Laura Puppato, commentando il testo di legge regionale in discussione in Consiglio del Veneto.

“L’utilizzo del vessillo veneto serve ai leghisti per distinguere, discriminare, dividere, isolando il Veneto dal contesto nazionale, ovvero il contrario di ciò che deve fare una bandiera che dovrebbe invece servire a rafforzare un sentimento di identità che ancora non esiste così forte come i leghisti vorrebbero - ha continuato Puppato - inoltre vi sono istituzioni come prefetture e caserme che rappresentano l’Italia e solo l’Italia, non avrebbe senso esporre altre bandiere”.

"Quanto poi alle multe Zaia ha dimenticato le indecenti manifestazioni dei leghisti col dito medio alzato contro il tricolore? Ha dimenticato che Bossi ci si voleva pulire il deretano? Proprio a Venezia Bossi aveva invitato una signora che esponeva il tricolore a metterlo nel cesso. Si potrà fare altrettanto col vessillo del leone? Le bandiere sono simboli potentissimi, molti, troppi sono morti per difenderle e non devono diventare uno strumento per fare politica di 'bassa lega'. I Veneti avranno sicuramente l'intelligenza per distinguere e giudicare chi usa i loro simboli per la propria battaglia elettorale. La campagna per il referendum incomincia col piede sbagliato e non è colpa del caldo” ha concluso.

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