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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Lettera Tosi, Gentilini: "Bene, ma prima il richiamo poi la frusta"

Giancarlo Genitlini approva le lettere di richiamo di Flavio Tosi ai leghisti veneti "dissidenti": "Va bene se serve a ricompattare". Ma ricorda: "Il buon pastore prima richiama, poi usa la frusta"

Giancarlo Gentilini piace il richiamo all'ordine del segretario Veneto, Flavio Tosi, a una decina di esponenti della Lega, tra i quali ci sarebbero anche i trevigiani Zaia, Gobbo e Da Re, per le "esternazioni" su questioni interne al Carroccio dopo il voto.

"Bene fa Tosi - ha commentato Gentilini all'ANSA - a richiamare, per adesso, queste pecorelle che si sono smarrite. Il buon pastore deve adoperare prima il richiamo e poi la frusta".

Con questa metafora lo "Sceriffo" di Treviso ribadisce la sua approvazione all'azione di Tosi: "Se serve per ricompattare un'unità indistruttibile, quale è la Lega, ben venga. Non si possono permettere lassismi o abbandoni delle posizioni strategiche".

Gentilini, in corsa per la terza volta per la carica di sindaco di Treviso alle comunali a maggio, ricorda che "se si è perso il Dna della 'rivoluzione leghista che ognuno deve avere dentro di se', è tempo che si allontani e che abbandoni la navicella di questa nuova Lega che è iniziata con naufragio di Bossi e del 'cerchio magico'".

E facendo riferimento a quanto accaduto in Vaticano, Gentilini conclude: "Il papa, dopo aver capito di non essere in grado di controllare tutto e tutti, ha dato le dimissioni; ha capito che se fosse morto lentamente le curie papali avrebbero gestito la Chiesa stessa e che quindi senza il gatto i topi avrebbero ballato. Se tante persone che erano attorno a Bossi avessero agito per il bene della Lega questa sarebbe ora il primo partito italiano".

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