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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica Gorgo al Monticano

Liberazione Stafa, Rubinato annuncia un'interrogazione parlamentare

La deputata del Pd e sindaco di Roncade commenta la possibilità che la "bestia di Gorgo" torni in libertà e si dice pronta a portare il caso davanti al ministro Cancellieri

Dalla polemica ai banchi parlamentari, il caso di Naim Stafa approda a Roma.

Il deputato del Pd Simonetta Rubinato, indignata come molti davanti l'ipotesi che il 39enne, considerato l'istigatore del massacro dei coniugi Pelliciardi, a Gorgo al Monticano nel 2007, torni in libertà ha annunciato che presenterà un'interrogazione parlamentare sulla vicenda.

La Corte di Cassazione ha annullato, rinviandola, la condanna all'ergastolo di Stafa, con il rischio che il 39enne torni libero se non interverrà la sentenza definitiva entro la prossima primavera.

Ci sono compiti – spiega Rubinato - che solo lo Stato può svolgere. Uno di questi è quello di amministrare la giustizia e se ciò non accade viene minata la fiducia che i cittadini hanno nelle istituzioni. Il punto non è 'ergastolo sì o ergastolo no’ a Stafa, il punto è avere in tempi ragionevoli una sentenza giusta per le vittime e la certezza della pena per la responsabilità già accertata di uno dei colpevoli di un delitto efferatissimo”.

Secondo la parlamentare trevigiana, che presenterà l'interrogazione al ministro Cancellieri, anche la magistratura ha delle responsabilità in questo caso “visto che assistiamo per la seconda volta alla censura da parte della Cassazione, per gli stessi motivi, della sentenza emessa dalla Corte d'Appello di Venezia, senza contare che in Cassazione c'è stato un ulteriore rinvio di qualche mese per carenze organizzative interne”.

“Chiederò al Ministro  - annuncia l’onorevole Rubinato - di attivarsi assumendo le iniziative necessarie e di sua competenza affinché sia garantita la certezza della pena, giungendo ad una sentenza definitiva prima della scadenza dei termini di carcerazione. Chiederò inoltre al Ministro di valutare se ci siano delle lacune normative da correggere, ma anche di verificare se non vi siano state delle carenze da parte della magistratura, perché - conclude - dopo sei anni in un caso come questo una sentenza definitiva dovrebbe già esserci”.

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