rotate-mobile
Politica Centro / Via Luigi Giacomelli

Allarme all'ex-Gil: novemila libri e documenti antichi a rischio per l'umidità

L'appello del consigliere comunale Domenico Losappio: «Il Comune valuti l'opportunità di spostare almeno il materiale di maggior pregio in un ambiente consono alla sua conservazione»

«Nell'ultimo Consiglio Comunale sono tornato a parlare della situazione della Biblioteca Comunale in centro a Treviso, una vicenda che sto seguendo da tempo. Ci sono novità, e non particolarmente rassicuranti, ovvero che i depositi all'ex-Gil siano interessati da infiltrazioni d'acqua da ormai troppo tempo. Avevo comunque già sollevato la questione, attraverso un'interrogazione, l'anno passato e lo scorso febbraio ho rivolto una nuova interrogazione agli assessori ai lavori pubblici e alla cultura per avere conferma di cosa sia effettivamente conservato in quei depositi».  A lanciare l'allarme è il consigliere comunale Domenico Losappio, preoccupato per la sorte di oltre 9 mila testi e documenti conservato nella biblioteca in "Città Giardino".

«Premesso che i volumi più antichi sono catalogati solo in forma cartacea, e non è quindi fattibile avere un conteggio esatto dei volumi collocati nel deposito ex-GIL, si può tuttavia con ragionevole sicurezza affermare che le cinquecentine lì conservate sono tra le 400 e le 500 unità, considerando poi che nel deposito sono collocati un gran numero di volumi stampati dal 1600 al 1899, oltre un'altra serie di periodici e volumi per un totale di 8761 volumi - continua Losappio - A queste mie parole il Comune ha risposto come segue: "Nelle more del completo rifacimento della copertura, intervento di prossimo inserimento nel programma delle opere pubbliche, il servizio manutentivo, nella consapevolezza che lo stato di conservazione del manto di copertura non garantisce più l'impermeabilità, sta monitorando la situazione delle infiltrazioni intervenendo localmente laddove se ne presenta la necessità"».

«Credo che di fronte a simili elementi oggettivi non sia procrastinabile nemmeno di un giorno un intervento di messa in sicurezza almeno del materiale più prezioso, al di là del restauro dell'ex-Gil o della realizzazione di un nuovo deposito (che non è presente nel triennale delle opere pubbliche e, anche se lo fosse, non sarebbe pronto nell'immediato; inoltre temo che l'emergenza Covid-19 renderà difficile un intervento di questo tipo nel breve termine) - chiosa il consigliere comunale trevigiano - Perché posso ipotizzare, ma aspetto di poter vedere di persona la situazione per dare un giudizio, che sebbene si stiano prendendo i provvedimenti necessari affinché i libri non si bagnino, non sia il massimo tenere libri del Cinquecento e del Seicento in un ambiente per lo meno potenzialmente caratterizzato da umidità e dunque quantomeno non ideale, dato che, come si mette nero su bianco nella risposta alla mia interrogazione, "lo stato di conservazione del manto di copertura non garantisce più l'impermeabilità". E il discorso, ovviamente vale anche per il gran numero di volumi stampati dal 1600 al 1899 e gli altri libri».

«La mia richiesta è che, in attesa della costruzione di un nuovo deposito e dei lavori di restauro dell'ex -Gil, che non potranno essere avviati e completati in tempi brevi, se necessario, in obbedienza al principio di precauzione, si prenda in considerazione l'opportunità di spostare almeno il materiale di maggior pregio in un ambiente consono alla sua conservazione. Capisco che il momento è particolare e che le priorità forse possono sembrare altre, tuttavia stiamo parlando di un patrimonio storico e culturale della nostra città che va assolutamente preservato» conclude Losappio.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Allarme all'ex-Gil: novemila libri e documenti antichi a rischio per l'umidità

TrevisoToday è in caricamento