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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Firmato anche dal Veneto il manifesto delle regioni contro la piaga delle ludopatie

Regioni e comuni intendono impegnare il governo a regolamentare il settore e a sostenere in modo sistematico, attraverso i Lea, la prevenzione e la presa in carico delle dipendenze da gioco

TREVISO “Il governo non vanifichi gli sforzi che regioni e comuni stanno facendo per contrastare la piaga del gioco d’azzardo patologico”. E’ quanto ha ribadito, a Milano, l’assessore al sociale della Regione Veneto Manuela Lanzarin intervenuta alla prima conferenza delle regioni sullo ludopatie. Il Veneto, insieme a Lombardia, Liguria e Basilicata, ha sottoscritto il ‘manifesto’ comune delle Regioni per fare rete contro l’azzardo e gestire in modo coordinato il nuovo fondo nazionale per il gioco patologico, istituito con la legge di stabilità 2016 e con una dotazione finanziaria di 50 milioni, di cui 4,3 riservati al Veneto.

A firmare la ‘carta’ delle Regioni sono stati i governatori di Lombardia e Liguria Roberto Maroni e Giovanni Toti, il presidente della commissione politiche sociali della Basilicata Luigi Bradascio e l’assessore veneto Lanzarin.Il manifesto propone limiti all’installazione e diffusione delle apparecchiature, criteri di localizzazione e orari di apertura per le sale gioco, limiti alla pubblicità al gioco e incentivi, anche fiscali, per gli esercenti che rinunciano nei loro locali a offrire slot machines, lotterie e videolotterie. Prevede, inoltre, un meccanismo regolamentato, tramite card, per accedere ai sistemi di gioco online.

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“Sottoscrivendo il manifesto – spiega l’assessore - regioni e comuni intendono impegnare il governo a regolamentare il settore e a sostenere in modo sistematico, attraverso i Lea, la prevenzione e la presa in carico delle dipendenze da gioco.  Entro il 30 aprile intendiamo arrivare a formulare, in dialogo con il governo, una norma di legge che regolamenti l’industria del gioco e preveda una rete di interventi per sostenere le vittime di slot, scommesse, lotterie, gratta e vinci e giochi online".

Il Veneto, per parte sua, ha inserito il contrasto al gioco patologico nella programmazione socio-sanitaria e ha previsto, con la legge di stabilità 2015, che i servizi per le dipendenze delle Ulss sperimentino progetti di presa in carico e di collaborazione con i gruppi di auto-aiuto. “Ho già avviato una ricognizione su progetti, esperienze ed esigenze dei Sert, i servizi territoriali per le dipendenze, e dei comuni veneti in materia di gioco patologico  – ricorda Manuela Lanzarin – anche in vista della proposta unitaria che presenteremo al governo entro il prossimo 30 aprile. Obiettivo della Regione è mettere in rete servizi sociali e sanitari, comuni e consultori al fine di affrontare, con lo stesso approccio e lo stesso linguaggio, l’emergenza dei troppi casi di gioco compulsivo. Dobbiamo arrivare a definire, nei piani di zona delle Ulss, un approccio sistematico e integrato anche a questo tipo di dipendenza, per essere più efficaci ed evitare doppioni”.

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