La mobilitazione per fermare lo sterminio dei cervi in Cansiglio sembra dare i primi frutti.

L’ingegner Patrone, capo del Corpo Forestale dello Stato, ha risposto all’appello lanciato dall’onorevole Andrea Zanoni (IdV), che lo scorso 5 aprile chiedeva con forza l'interruzione del massacro programmato dalla Regione Veneto.

La pressione esercitata dall'europarlamentare trevigiano sulle istituzioni coinvolte e dalle associazioni animaliste sul web ha indotto il Corpo Forestale dello Stato a ritirarsi. “Nessun appartenente ai ruoli del CFS parteciperà agli abbattimenti previsti dal Piano di controllo del cervo del Cansiglio”, si legge nella lettera inviata da Patrone a Zanoni.

“Adesso aspettiamo il passo indietro di Capocelli - ha commentato Andrea Zanoni - Se neanche gli appartenenti al Corpo Forestale dello Stato parteciperanno alle uccisioni dei cervi, allora non dovranno parteciparvi neppure le Guardie Venatorie della Provincia di Belluno”.

“Questa è la prova che il Piano di controllo del cervo del Cansiglio promosso da Veneto Agricoltura, con il patrocinio della Regione Veneto, non convince poiché non è basato su dati scientifici - ha continuato Zanoni - a tal proposito ricordo, infatti, che l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale avvisava della necessità di rifare i monitoraggi della popolazione di questi animali”.

L'eurodeputato ha colto l'occasione per sottolineare una discordanza nell'azione della Provincia di Treviso e della Regione: “Cosa dire del fatto che la Lega di Muraro, prima spenda 34.000 euro di fondi europei per lo studio del bramito dei cervi del Cansiglio, e successivamente Zaia, Presidente della Regione Veneto, ne autorizzi il massacro? Inutile sperpero di denaro pubblico, come sempre ai danni dei contribuenti”.