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Minacce sui social, Zaia finisce a testa in giù come Mussolini

L'attacco è arrivato su Instagram da un 18enne di origini napoletane residente nella Marca. Nel mirino sono finiti anche i consiglieri leghisti di Conegliano. Il commento di Silvia Rizzotto

«Esprimo la mia più completa e assoluta vicinanza al Presidente Luca Zaia ed ai quattro consiglieri comunali di Conegliano.. Siamo di fronte ad un fatto gravissimo, elucubrazioni di un folle invasato di gruppi musicali da centri sociali. I nostri ragazzi, purtroppo, imparano anche da quello che leggono sugli strumenti di massa».

Sono le parole di solidarietà usate da Silvia Rizzotto, capogruppo Lista Zaia Presidente, dopo che sui social sono apparse diverse e pesanti minacce nei confronti del Governatore del Veneto e di quattro consiglieri comunali di Conegliano, da parte di un fantomatico rapper locale che, su Instagram, ha pubblicato nelle scorse ore una storia con la foto di Zaia a testa in giù con la scritta «Se vedo un punto nero ci sparo a vista». I consiglieri di Conegliano sono stati invece indicati come «fascisti della Lega istituzionalizzati nel Comune di Conegliano». E poi: «Leghista attento ancora soffia il vento». Immediata la querela ai carabinieri. L’autore è un diciottenne che si descrive come «terrone e antifascista». Nato a Napoli, vive a Conegliano. La storia Instagram, segnalata ai consiglieri leghisti, ha fatto in poche ore il giro del web raccogliendo decine di commenti indignati.

Il commento del Presidente della Provincia

«Esprimo la mia piena solidarietà e sostegno al Governatore Zaia ed ai Consiglieri Comunali colpiti dal più vergognoso attacco denigratorio ed offensivo che misura la viltà degli autori. Sopra il fango delle minacce non si costruisce alcuna fondamenta, neanche quella dell’odio che i vili cercano di diffondere. La gravità del gesto va condannato e perseguito senza esitazione per evitare che nulla possa contaminare il clima di fiducia cittadino-istituzione». Con queste parole il presidente della Provincia di Treviso ha commentato le recenti minacce inviate, attraverso profili social, ai colleghi amministratori della Lega.

Solidarietà anche dal Partito Democratico

«Voglio esprimere a nome di tutto il gruppo del Partito Democratico la solidarietà al presidente della Regione Luca Zaia e ai consiglieri comunali di Conegliano per le minacce nei loro confronti apparse sui social. Il dissenso, lo scontro politico anche aspro, sono cosa ben diversa dalla violenza che va condannata, sempre e comunque». Parole di Stefano Fracasso, capogruppo Pd a Palazzo Ferro Fini, intervenuto sulla vicenda delle minacce via Instagram, ricevute dal Governatore e da quattro consiglieri del Carroccio, da parte di un anonimo 18enne. «In democrazia non c’è spazio per espressioni del genere. L’opposizione, alla Lega come a qualsiasi altra forza politica, si fa con altri mezzi».

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«Abbiamo due problemi: primo, ci sono già tante persone che si sfogano con questi toni, lo vediamo tutti i giorni con le intimidazioni a Matteo Salvini e non ultimo a Tony Iwobi. È terrificante realizzare, invece, che le minacce di morte stanno ormai diventando parte della normalità, una sciocchezza. Pur con tutta la buona fede del mondo, non ci si può aspettare le scuse da personaggi così, perché lo sanno bene cosa scrivono e usano le parole con cognizione di causa. Andrebbero direttamente presi e puniti severamente. Naturalmente - aggiunge e chiude la Rizzotto - tutto continuerà a passare in sordina anche tra gli alti rappresentanti delle Istituzioni, i simpatici ideologisti di taglio umanitario e anti-violenza; perché, diciamocela tutta, se non sei il tipo di 'vittima' che va meglio a loro, non sei degno di essere difeso. Aspettiamo il  prossimo pacchetto di insulti e minacce».

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