rotate-mobile
Giovedì, 18 Aprile 2024
Politica

Panevin, Zanoni bacchetta il presidente Zaia: "Non scherzi con il fuoco"

L'eurodeputato trevigiano non apprezza l'intervento del governatore del Veneto in difesa dei roghi tradizionali: "Pensi alla salute dei cittadini"

A Treviso è scoppiata la guerra dei fuochi. A poco più di un mese dall'Epifania, ben prima dei panevin si è accesa la polemica sulla loro sicurezza.

All'intervento di Luca Zaia, che ha criticato la decisione della Questura di Treviso di imporre il limite di cinque metri d’altezza ai roghi del 5 gennaio, replica l'eurodeputato Andrea Zanoni,

Secondo Zanoni quella di Zaia è "una presa di posizione contra legem", alla quale si opporrebbe già "il muro dei sindaci già pronti a fare osservare le regole imposte dalla Questura".

Al presidente della Regione, che ha annunciato che sarà lui stesso a inaugurare i “più alti panevin della Marca", Zanoni ricorda: "Siamo costretti a vivere in una camera a gas in violazione della Direttiva Aria 2008/50/UE e siamo sotto procedura d’infrazione con una condanna della Corte di Giustizia UE pronunciata il 19 dicembre 2012".

"I cittadini si ammalano per la pessima qualità dell’aria che dobbiamo respirare e si muore precocemente per malattie legate ai fattori inquinanti - prosegue l'eurodeputato trevigiano - Il Parlamento e la Commissione europei hanno fatto sapere che da studi e ricerche risulta che l’aria avvelenata è causa in Europa di circa 500 mila morti premature ogni anno. Spesso in questi falò viene bruciato di tutto. Lo scorso anno migliaia di cittadini hanno protestato per essere stati letteralmente sequestrati in casa per proteggersi dai fumi. Il fatto che la Questura abbia imposto dei limiti è il minimo indispensabile, considerando anche che la Pianura Padana, insieme a aree come Belgio e Olanda, sono tra le zone più inquinate d’Europa".

Zanoni rammenta poi come i panevin liberino nell’aria "pericolose quantità di diossina, nonché altre sostanze inquinanti a causa della combustione di ingenti quantità di tralci di vite trattati con pesticidi e della grave abitudine di approfittare di tali fuochi per smaltire illecitamente ogni genere di rifiuto".

Stando alle rilevazioni effettuate dall'Arpav nelle tre centraline trevigiane, nella giornata del 6 gennaio 2013 sono state registrate medie giornaliere per metro cubo di PM10 pari a 125 microgrammi a Conegliano, 273 a Treviso città e 290 a Mansuè, quando il limite massimo previsto dalla legge è di 50 microgrammi per metro cubo.

"Le norme vietano di bruciare rifiuti - sottolinea Zanoni - Che Zaia si opponga anche a questo ha dell’incredibile. Il governatore non accetta alcun limite eppure da dieci anni respiriamo aria avvelenata che provoca annualmente 500 mila morti premature in Europa. È proprio il caso di dire che il presidente veneto sta giocando con il fuoco. Vorrei ricordare che in base al principio di rivalsa, in caso di sanzioni per violazioni del diritto comunitario è la Regione che non ha osservato la direttiva dell’Europa a pagare. In questo caso, non saranno certo i cittadini a sborsare soldi per rimediare a scelte sbagliate. Zaia stia pronto con il portafoglio, perché potrebbe scattare il danno erariale e il presidente potrebbe trovarsi a pagare di persona le milionarie multe europee. Le norme che si stanno violando sono state scritte per tutelare la salute dei cittadini e non c’è tradizione che tenga che possa essere più importante del benessere degli abitanti e in particolare di bambini ed anziani".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Panevin, Zanoni bacchetta il presidente Zaia: "Non scherzi con il fuoco"

TrevisoToday è in caricamento