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Pedemontana, Andrea Zanoni (PD): "Regione trasparente solo nel libro dei sogni di Zaia"

Il consigliere regionale: "Sulla Pedemontana in Regione continuano a negare la documentazione con la scusa del contenzioso legale. Cosa vogliono nascondere?"

TREVISO “Alla faccia della trasparenza e della Regione ‘casa di vetro’, come ama ripetere Zaia che vive forse su un altro pianeta. La Giunta, infatti, continua a negarmi la documentazione richiesta sulla Pedemontana, in particolare la nota 208050 del 26 maggio, citata nella delibera 280 del 29 maggio, con cui il Segretario generale della programmazione dà il via libera alla Giunta per la stipula della terza convenzione con il concessionario Sis, rimandando la consegna alle Calende greche”. La denuncia arriva dal consigliere del Partito Democratico Andrea Zanoni, che lamenta la reticenza di Palazzo Balbi.

La Pedemontana è un’opera che avrà un costo salatissimo per il Veneto sia in termini economici che ambientali. Secondo il Codacons i nati dal 2018 in poi si troveranno 4500 euro di debito a testa per la realizzazione di questa infrastruttura, i cui costi sono aumentati per colpa di un contratto in project financing sballato, fondato su previsioni di traffico errate, che ha però avuto l’ok dalla Regione. È quindi giusto che i cittadini siano al corrente di ogni passaggio. La risposta negativa, invece, viene motivata dal fatto che un dibattito sui contenuti del documento richiesto potrebbe condizionare l’esito della battaglia legale con Impregilo che ha presentato ricorso e addirittura mettere a rischio il closing finanziario. A ciò si aggiunge una diffida del concessionario che vedrebbe pregiudicata la tutela dei propri interessi. A questo punto, però, aumentano curiosità e dubbi: quali saranno mai gli argomenti che vogliono censurare perché potrebbero compromettere il buon esito del contenzioso tra Regione, Impregilo e Codacons?”.

Purtroppo non è la prima volta che si nascondono le carte sulla Superstrada Pedemontana – insiste Zanoni - ricordo che per avere il contratto e il piano economico sottoscritti da Galan nel 2009, così come gli aggiornamenti del dicembre 2013 firmati da Zaia, mi sono dovuto rivolgere al notaio dove erano depositati, ottenendoli a pagamento. Se vogliamo davvero che la Regione sia una casa con le pareti di vetro, è arrivata l’ora di dargli una bella ripulita, attesa da tanti anni. Nel frattempo non resterò a guardare e sto valutando con i miei legali nuove azioni per ottenere il documento censurato”.

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