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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica

"Pedemontana, la terza convenzione è un pericoloso azzardo per le casse pubbliche"

La polemica dei consiglieri del Partito Democratico Claudio Sinigaglia e Andrea Zanoni in occasione della firma del Protocollo legalità per la realizzazione della Superstrada Pedemontana Veneta

VENEZIA  “La nuova convenzione tra Regione e Sis per la realizzazione della Pedemontana è un azzardo per le casse pubbliche e rischia di trasformarsi in pesante macigno per le generazioni future. Il ministro Salvini l’ha letta e avallata? È a conoscenza di tutti i dubbi espressi sia da Anac che Corte dei Conti?”. Le domande arrivano dai consiglieri del Partito Democratico Claudio Sinigaglia e Andrea Zanoni in occasione della firma, a Venezia, del Protocollo legalità per la realizzazione della Superstrada Pedemontana Veneta tra il governatore Zaia e il ministro dell’Interno. “Questa operazione può trasformarsi in un boomerang per la Regione. Zaia oggi ha ribadito di aver chiesto un sacrificio al concessionario con la terza convenzione, visto che non incasserà i pedaggi. In realtà, oltre ad aver ottenuto un aumento del contributo pubblico, da 600 a 900 milioni, per costruire l’opera, il concessionario, grazie al canone di disponibilità, avrà entrate certe per 12.1 miliardi di euro in 39 anni. Il rischio di impresa, di cui doveva farsi carico, finisce invece sulle spalle della Regione, che si è impegnata ad erogare un canone annuo crescente, perché in teoria dovrebbe aumentare anche il traffico, per un’esposizione complessiva da brividi! Certo, in teoria, la Società Pedemontana Veneta avrebbe potuto incassare 18 miliardi dai pedaggi, ma è una cifra calcolata su flussi fin troppo ottimistici. Così, adesso, se il traffico dovesse essere inferiore alle aspettative, sarà la Regione a dover far quadrare i conti, scaricando un vero e proprio macigno sulle spalle delle future generazioni. Un’idea davvero lungimirante - chiudono i due esponenti del PD - chissà se qualcuno gliel’ha illustrata anche a Salvini…”.

“Garantire la legalità e sacrosanto e doveroso. Ma dopo la firma mi attendo che il governo metta anche il dito nella piaga di una concessione che nulla ha a che vedere con la favoletta raccontata oggi”. A dirlo la consigliera regionale Cristina Guarda (AMP), a margine della del Protocollo per la legalità ai fini della prevenzione dei tentativi d’infiltrazione della criminalità organizzata nei lavori di realizzazione della Superstrada Pedemontana Veneta. “Dopo le scelte dannose di Zaia nel 2013 e nel 2017, la concessione della Pedemontana contiene un inaccettabile e squilibrato margine di vantaggio del privato a discapito dei cittadini veneti. Trasparenza e difesa dell’interesse pubblico non possono essere garantiti solo all'indomani di gravi sciagure come quella del ponte Morandi. Si proceda dunque ad una profonda revisione della concessione”. Guarda definisce infine “intollerabile che si presenti come esemplare un'opera costruita a singhiozzo, interrata in un territorio di ricarica di falda con varianti che evitano al privato l'onere della bonifica delle discariche interrate site sul tracciato originario. Per non parlare delle ombre sulla gestione dei lavori di costruzione che hanno già restituito un operaio morto, degli anni di ritardi agli agricoltori espropriati e dei costi di costruzione più che raddoppiati. E senza contare - conclude la consigliera -  le politiche lascive e irresponsabili di un governatore che firma per la legalità ma che nemmeno risponde alle osservazioni gravi fatte dall'Autorità Anticorruzione”.

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