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Pedemontana: «La corte dei conti faccia chiarezza»

È la richiesta contenuta in un’interrogazione che ha come primo firmatario Andrea Zanoni (PD)

«La Corte dei Conti insiste nel chiedere chiarezza sui costi della Pedemontana e oltre due mesi fa ha inviato una nuova lettera di sollecito perché la Regione non ha risposto. Cosa ha intenzione di fare adesso?». È la richiesta contenuta in un’interrogazione che ha come primo firmatario Andrea Zanoni (PD) e sottoscritta dal capogruppo Stefano Fracasso, dai colleghi Graziano Azzalin, Bruno Pigozzo e Francesca Zottis oltre a Cristina Guarda (AMP). «Ancora una volta, nero su bianco, ci sono richieste specifiche che riguardano la terza convenzione, con il nuovo rapporto instaurato tra la Regione e Sis e il rischio di impresa spostato dal privato al pubblico. La magistratura contabile evidenzia come la Regione non abbia risposto entro i sei mesi dalla precedente richiesta, alle numerose criticità sollevate. E le ripropone nuovamente. La prima chiama in causa le regole europee sulla concorrenza: il terzo atto è un praticamente un appalto mascherato e la Corte dei Conti chiede di relazionare sullo stato del contenzioso pendente con Salini Impregilo, che ha impugnato la convenzione del marzo 2017».

Altra questione in sospeso è l’esborso della Regione, pari a 12 miliardi, sette in meno rispetto all’accordo precedente: «La Corte chiede alla Giunta se ha preso o intenda intraprendere provvedimenti nei confronti dei responsabili del precedente contratto che prevedeva un esborso di 19 miliardi, un procedimento gestito dall’allora commissario straordinario Silvano Vernizzi». Le ultime due domande riguardano i fondi per la realizzazione delle opere complementari alla Superstrada Pedemontana, con la richiesta di un aggiornamento, e i controlli dei cantieri, in particolare sulla collaborazione con il ministero dell’Ambiente, per quanto riguarda la verifica di ottemperanza allo studio di impatto ambientale che dovrebbe essere stato effettuato dalla commissione Valutazione di impatto ambientale (Via), con quello per i Beni culturali e il ministero delle Infrastrutture. «Sono temi su cui da tempo anche noi come Partito Democratico chiediamo venga fatta chiarezza. Non dimentichiamo che per realizzare la Superstrada è stato acceso un mutuo da 300 milioni che graverà sulle spalle di tutti i veneti, risorse regalate a un privato che si è mostrato inadempiente».

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