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Polveri sottili: Unione Europea multa la Regione Veneto

Polveri sottili in Veneto. Multa milionaria a Regione da Corte di Giustizia europea, ma assessore regionale Conte chiede a Bruxelles che legge continui a non essere applicata

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TrevisoToday

L'aria peggiora di anno poichè le misure strutturali contro le polveri sottili il Veneto non le ha mai applicate. Dalla Corte di Giustizia europea arriverà una multa milionaria ai veneti, ma l’assessore regionale Maurizio Conte chiede a Bruxelles che la legge a tutela della salute pubblica continui a non essere applicata in Veneto.

L’assessore Conte ha il dovere di far rispettare la legge e il Piano Regionale di Tutela della qualità dell’aria prima di andare a Bruxelles a chiedere una zona franca per il Veneto. Vuol dire forse che 8000 morti l’anno nella pianura padana per malattie legate alle polveri sottili si affrontano con una deroga alla legge?

Dal 2005, anno in cui è stato varato il Piano Regionale per la tutela della qualità dell’aria, i primi ad opporsi con ricorsi al Tar del Veneto sono state le grandi aziende di Porto Marghera e tutt’ora i Comuni veneti sono nella illegalità perché non hanno finora applicato le norme che impongono loro i Piani di Azione su aree omogenee dei territori comunali, con monitoraggi e verifiche imposte dal procedimento di Vas Valutazione Ambientale Strategica, e quindi su tutte le fonti di inquinamento dalle emissioni di acciaierie, inceneritori, cementerie, traffico veicolare, trattamento rifiuti, piani urbanistici dei Comuni, l’agricoltura e allevamento.

Le Province hanno il potere di sostituirsi ai Comuni, ma non lo fanno. La Regione ha un Piano di rientro dalle polveri sottili fermo al 2006 mentre dovrebbe aggiornarlo ogni anno. I costi di questa illegalità li pagano le famiglie venete con una spesa sanitaria enorme legata alle malattie da inquinamento. Uno studio europeo "Aphekom" ha quantificare in termini economici l'impatto dell'inquinamento dell'aria in 25 città europee. L'Italia è rappresentata da Roma. La cifra è da capogiro: 31,5 miliardi di euro vengono "buttati via" per lo smog, pari a 19mila morti (di cui 15mila per malattie cardiovascolari). Ogni anno.

Ne basterebbero molti meno per risanare l'aria. La Corte di Giustizia europea ci ha già condannati. Si calcola che la multa comunitaria per la violazione della direttiva dovrebbe oscillare attorno ai 700 milioni di euro l'anno. I veneti, a seguito della illegalità dei Comuni che superano i parametri sanitari di legge sulle polveri sottili, saranno costretti a pagare la multa riferita agli anni 2005- 2007, una multa che certamente si ripeterà poiché sino al 2012 la legge in Veneto è sistematicamente violata. Perché la multa deve pagarla il contribuente e non piuttosto una schiera di amministratori che non rispetta la legge? E non dovrebbe essere risarcito chi si ammala perché sindaci e assessori all’ambiente non rispettano la legge a tutela della salute pubblica?  

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