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Tutti contro il porcellum, Scelta Civica pronta allo sciopero della fame

I coordinatori politici veneti di SC aderiscono al digiuno di protesta contro l'attuale legge elettorale e sostengono la riforma proposta da Monti e Balduzzi

Uno sciopero della fame per protestare contro il porcellum. L'iniziativa viene da Scelta Civica e ha "contagiato" anche la Marca trevigiana.

I coordinatori veneti del partito, De Zordo, Fogliardi, Pellizzari, Riolfatto, Rosato, Scattaretico, Viaro, il coordinatore Regionale Toldo e il consigliere regionale Bottacin hanno aderito all’appello sottoscritto da numerosi deputati del movimento.

Lo scopo è attirare l'attenzione dell'opinione pubblica affinché il parlamento acceleri il processo di abolizione della legge elettorale in vigore, "causa di ingovernabilità e distacco ulteriore della politica dai cittadini", si legge in una nota.

‘’Non ci sono più alibi all’immobilismo del Parlamento - sostengono i montiani veneti - le due principali forze politiche, Pd e Pdl,  dimostrino che le larghe intese sono fatte nel nome dei cittadini, per apportare le riforme necessarie al Paese, e non per mantenere le proprie rendite di posizione e i propri privilegi. In tanti, a partire da chi la legge l’ha partorita, giudicano questa legge pessima ma poi nessuno si prodiga per abolirla davvero, forse perché fa comodo in alcuni apparati di partito. Per Scelta Civica e per noi che siamo sul territorio tutto ciò è inaccettabile ed è per questo che abbiamo accolto l’appello di molti parlamentari del nostro movimento e iniziamo la nostra protesta civile‘’.

Con il loro digiuno a staffetta gli esponenti di Scelta Civica sperano di "contagiare" anche altri in modo da rendere ineludibile la questione. La protesta, però, è accompagnata anche da una proposta: "Il progetto di legge proposto da Monti e Balduzzi mira a favorire il ripristino del rapporto di fiducia tra rappresentanti e rappresentati, un effettivo collegamento tra il parlamentare e il territorio nel quale risulta eletto, la governabilità e la riduzione della frammentazione delle forze politiche", spiega la nota.

La riforma studiata da Monti e Balduzzi prevede un sistema elettorale misto: la metà dei seggi viene assegnata con formula proporzionale, l'altra metà con formula maggioritaria all'interno di collegi uninominali. In entrambe le Camere viene poi assegnato un premio di governabilità per la coalizione che supera il 42% del totale dei voti validi espressi in tutto il Paese.

"Se nessuno raggiunge questa soglia si procede ad un secondo turno a cui partecipano le due coalizioni che hanno ottenuto al primo turno il maggior numero di seggi parlamentari - spiegano i montiani - La soglia di sbarramento per l’accesso al riparto dei seggi è pari al 4% dei voti validi espressi; tale soglia, diversamente rispetto al sistema attuale, è stabilita in misura eguale sia alla Camera sia al Senato, in modo da evitare distorsioni nell’assetto delle forze politiche".

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