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Prima seduta del consiglio regionale, si elegge il presidente

I 51 consiglieri veneti neoeletti si insediano venerdì pomeriggio sotto la guida del consigliere anziano Fabiano Barbisan, veneziano

VENEZIA Il Consiglio Regionale del Veneto si riunisce in prima seduta. Il primo incontro è previsto per venerdì alle 15 per eleggere il presidente e il nuovo ufficio di presidenza. I 51 consiglieri veneti, comprendendo il presidente della giunta Luca Zaia, si insedieranno sotto la guida del consigliere anziano, Fabiano Barbisan, e avranno a disposizione due chiamate pomeridiane con una maggioranza qualificata di 34 voti per l’elezione del Presidente del Consiglio per la X Legislatura.

Nel caso nessun nominativo giunga alla soglia richiesta per l’elezione, la seduta è già riconvocata per il giorno seguente. Il consiglio che si insedia a Palazzo Ferro Fini per la X Legislatura presenta una serie di novità istituzionali sancite dallo Statuto del Veneto. Tra le più significative alcune riguardano i gruppi ed altre le commissioni. Con il nuovo Regolamento, i gruppi – in qualità di “organi del Consiglio” – si trovano ad aver a che fare con ferrei e più stringenti obblighi istituzionali, tra cui la necessità di dotarsi di un “regolamento del gruppo” che definisca variazioni della denominazione, accettazione di nuove adesioni ed espulsione di consiglieri, rendiconto amministrativo. Questo regolamento dovrà essere approvato entro trenta giorni dalla costituzione. La programmazione trimestrale è un’altra delle novità introdotte. Naturalmente nel calendario dei lavori, occorre considerare la nuova strutturazione delle Commissioni, ridotte a cinque: la Prima è competente su politiche istituzionali, relazioni internazionali, bilancio e programmazione; la Seconda commissione è competente su politiche del territorio, infrastrutture, trasporti e lavori pubblici; la Terza commissione interviene su politiche economiche e del lavoro, formazione, cultura, turismo, politiche agricole; la Quarta commissione avrà il compito di valutare le politiche pubbliche e gli effetti della legislazione regionale; la Quinta commissione (come nel recente passato) sarà competente sulle politiche socio-sanitarie. 

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