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Reddito di inclusione, Caldato: "Oltre due mesi per ottenere il primo appuntamento!"

Il consigliere comunale di Treviso Maristella Caldato attacca Sindaco e Vice Sindaco...

Lunedì scorso ho ricevuto una mail dal neo eletto segretario provinciale del Partito Democratico Giovanni Zorzi con la quale - probabilmente in vista delle elezioni politiche previste per la prossima primavera – “promuove” nel territorio l’iniziativa del Reddito di Inclusione, tema che, oramai da settimane, è annunciato a suon di trombe nei quotidiani e in vari programmi televisivi. In questa comunicazione a me pervenuta si asserisce che “con l'approvazione della legge sul contrasto alla povertà sarà operativo dal 1° gennaio 2018 il Reddito di Inclusione, la prima misura nazionale di contrasto alle fragilità economiche e sociali.Si tratta di un importante intervento che il nostro Partito ha fortemente voluto attraverso un intenso lavoro di concerto con le parti sociali e il mondo del terzo settore. Con il Reddito di Inclusione si offre alle famiglie in grave povertà uno strumento universale a tutela della loro dignità.”.

Personalmente, già nell’ultima settimana di novembre ho provveduto a pubblicizzare l’iniziativa, anche con un post sul mio profilo facebook, oltre che informare la cittadinanza quotidianamente: le istanze per ottenere il Reddito di Inclusione vanno presentate, a partire dal 1 dicembre 2017, presso gli uffici comunali dove il cittadino ha la residenza. Con una comunicazione pubblicata nel sito istituzionale del Comune di Treviso - alla sezione news, in seconda pagina, quindi non facilmente individuabile - l’Amministrazione del Sindaco Manildo ha reso edotti i cittadini dell’iniziativa, omettendo peraltro qualsiasi riferimento telefonico di contatto. Inoltre, per poter presentare la domanda per il reddito di inclusione bisogna richiedere un appuntamento al preposto ufficio amministrativo dei servizi sociali, ubicato  in Viale Vittorio Veneto dove, sembra, che l’organizzazione voluta dal vicesindaco Grigoletto (al quale è assegnato il referato al sociale) preveda solo 11 ore alla settimana di ricevimento del folto pubblico, rispetto alle 36 ore lavorative di un normale dipendente comunale.

Più volte i media, come peraltro dichiarato dallo stesso vicesindaco Grigoletto, nonché da me verificato un paio di volte nei giorni scorsi, hanno riportato la notizia che, giornalmente, ci sono state decine di persone che si sono recate negli uffici comunali per ottenere informazioni e presentare la domanda, segno tangibile di un numero rilevante di famiglie in stato di grave povertà. Insomma un vero e proprio assalto agli uffici comunali del capoluogo per il reddito di inclusione. Purtroppo, dei poveri ci si ricorda solo a ridosso degli appuntamenti elettorali, gettando loro simbolici tozzi di pane che talvolta non raggiungono nemmeno le loro bocche affamate e questa, purtroppo, è la condotta del Sindaco Manildo e del vicesindaco Grigoletto, comprovata anche dai fatti: costoro non sono stati in grado di garantire ai cittadini bisognosi tempi congrui e modalità agevoli per la presentazione delle domande per il reddito di inclusione.

Infatti, una cittadina trevigiana, ultracinquantenne, con svariate problematiche di salute e comprovato disagio socio-economico, mi ha informato che venerdì scorso, quindi era il 15/12/2017, si è presentata in Viale Vittorio Veneto per inoltrare l’istanza per il REI. A costei è stato dato un appuntamento per il giorno 26/2/2018, quindi due mesi e mezzo dopo il primo accesso agli uffici comunali!!! C’è poi da tener conto che serviranno altri passaggi burocratici per arrivare ad una definizione dell’istanza, come il progetto sociale correlato al beneficio economico da erogare, del quale nessuno parla, nemmeno il Partito Democratico Provinciale, il quale invia la succitata comunicazione, unitamente a 10 slides, incensando le iniziative del governo. Ritengo che sia quanto meno ingiustificabile e riprovevole che una famiglia in stato di grave povertà, debba aspettare due mesi e mezzo per inoltrare la domanda del Reddito di inclusione: è questa, secondo Manildo e Grigoletto (quest’ultimo addetto alla comunicazione del Partito Democratico provinciale), la modalità secondo la quale “ si offre alle famiglie in grave povertà uno strumento universale a tutela della loro dignità” come proclama proprio il PD della provincia di Treviso?

Senza se e senza ma il Sindaco Manildo ed il suo fido vice Grigoletto si dimostrano ancora una volta realmente insensibili alle problematiche dei trevigiani in difficoltà, non essendo in grado di mettere in piedi una struttura adeguata per rispondere in maniera efficace ai bisogni della cittadinanza. Un’altra brutta pagina afferente le tematiche del sociale del capoluogo, le quali,  purtroppo, vedranno l’attenzione pre elettorale di svariati schieramenti politici; lo scopo esclusivo di molti candidati sarà di ottenere un consenso immeritato, nel tramite di non veritieri proclami e programmi, poiché l’interesse per il sociale si sta sviluppando solo alcuni mesi prima dell’appuntamento, non avendo costoro sviluppato alcun impegno progettuale concreto, ad esempio nei 5 anni di mandato amministrativo comunale, con proposte orientate ad una argomentata tutela dei diritti dei più’ deboli.

Maristella Caldato

Consigliere Comunale Anziano città di TREVISO

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