Si riapre il dibattito sul destino dell'ex Provincia di Treviso, il palazzone di viale Cesare Battisti.

Dopo l'ultima impresa della giunta Gobbo uscente, che ha issato una palizzata anti-barboni intorno all'edificio, a Ca' Sugana si è riaperta la trattativa per la riqualificazione dell'area, lasciata all'abbandono e al degrado dal 30 luglio 2009, quando l'ente provinciale si trasferì nella nuova sede del Sant'Artemio.

Secondo quanto riporta La Tribuna di Treviso, i responsabili del piano urbanistico, reduci da duri screzi con l'amministrazione comunale precedente, hanno chiesto e ottenuto un incontro con i nuovi inquilini di Ca' Sugana. Attorno al tavolo si sono trovati l'assessore all'urbanistica Paolo Camolei e i tecnici delle due parti.

L'obiettivo comune è quello di sbloccare la paralisi che ormai attanaglia il complesso, per dargli un nuovo volto. Cancellato dunque con un colpo di spugna il "concorso di idee" lanciato dalla precedente amministrazione, Numeria, la società proprietaria dell'immobile, ha sottoposto al Ca' Sugana tutto il materiale riguardante il palazzo, proponendo tre proposte circa l'abbattimento e la ricostruzione dell'ex Provincia, per dare un nuovo look a viale Cesare Battisti.

Superato lo scoglio del vincolo che, al momento dell'acquisto da parte di Numeria, vedeva l'immobile inserito nell'elenco delle "architetture del Novecento" tutelate dalla Regione, resta il problema della deroga al Prg, conditio sine qua non per il restauro del palazzo. Le normative, infatti, impediscono la demolizione totale dell'immobile, tutelano come "parco monumentale" lo spazio verde che fino al 2009 la Provincia usava come parcheggio e prevedono la conservazione della ex sala consiliare.

Solo aggirati o superati questi ostacoli, l'ex sede della Provincia potrà vivere una nuova vita.