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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Sciopero generale, Lorenzon: "Ci sono margini per modifiche a manovra"

Sono stati molti i travigiani che hanno aderito allo sciopero generale, indetto da Cigl, Cisl e Uil contro il decreto "Salva Italia". Lorenzon: "Modifiche alla manovra sono possibili"

Nella Marca è stata alta l'adesione allo sciopero generale di ieri, proclamato da Cgil, Cisl e Uil per chiedere maggiore equità alla manovra del Governo Monti.

60 per cento di partecipazioni alla San Benedetto di Paese, 75 per cento all’Agricola Tre Valli di Vazzola, 90 per cento alla Berco di Castelfranco e 80 per cento alla Zorzi. Hanno incorciato le braccia l’85 per cento degli operai dello stabilimento De’ Longhi di Mignagola e il 70 per cento alla Sole Spa di Oderzo. Nel settore della grande distribuzione e del commercio l'adesione è stata del 40 per cento tra i lavoratori di turno, mentre alla Luxottica hanno scioperato 116 lavoratori su 732  e 217 su 670 alla Osram. Altre trecento persone, tra lavoratori e pensionati, inoltre, hanno partecipato all'assemblea aperta organizzata in piazza Borsa a Treviso, ieri pomeriggio. A diramare i dati sull'adesione è stata la Cisl di Treviso.

"E’ il segnale - afferma Franco Lorenzon, segretario generale della Cisl di Treviso – del consenso raccolto dalla proposta del sindacato, ma anche della scontentezza e della preoccupazione dei lavoratori per i provvedimenti iniqui contenuti nel decreto Monti e per una visione della politica e della società che vede le Parti Sociali non coinvolte nel governo dei grandi processi sociali che interessano il nostro Paese".

"Non è accettabile – continua Lorenzon – che a pagare siano sempre gli stessi, ovvero pensionati, lavoratori dipendenti e famiglie a reddito medio-basso. I margini per introdurre dei cambiamenti ci sono. Si può, ad esempio, aumentare la franchigia sulla prima casa ragionando sul quoziente familiare oppure tramite lo strumento dell’Isee, indicizzare le pensioni fino a tre volte il minimo, armonizzare le aliquote previdenziali per gli autonomi, graduare meglio l’andata in pensione di anzianità e le pensioni di vecchiaia, aumentare il prelievo sui capitali scudati”.

Lo sciopero di ieri ha riguardato tutti i settori del lavoro privato, mentre i trasporti si fermeranno dalle ore 21 di giovedì 15 alle ore 21 di venerdì 16 dicembre. Lunedì 19, invece, incroceranno le braccia i lavoratori del pubblico impiego.

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