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Varato il riordino delle Province: Treviso finisce con Padova

Il Governo ha varato il riordino delle Province, riducendone il numero da 86 a 51. Salta l'accorpamento di Treviso con Belluno in favore dell'unione con Padova. Scontento il Sant'Artemio

La nuova mappa del Veneto è pronta. Il Governo ha approvato il decreto legge che completa il riordino delle Province italiane, avviato a luglio scorso.

Gli enti passeranno da 86 a 51 e dal primo gennaio 2013 comincerà la transizione verso la nuova geografia amministrativa. Dal primo gennaio verranno soppresse le giunte provinciali e l'esercizio delle funzioni verrà delegato a non più di tre consiglieri, mentre l'elezione dei nuovi vertici provinciali è fissata per novembre 2013.

Le città metropolitane, come Venezia, invece saranno operative dal primo gennaio 2014.

TREVISO - Diversamente dalle previsioni, la Provincia di Treviso non verrà accorpata a quella di Belluno, salvata dal taglio, bensì verrà unita a Padova, che quindi non confluirà nella città metropolitana.

Rovigo, invece, verrà accorpata a Verona.

SCONTENTO - La decisione di Roma, tuttavia, sta già sollevando le prime critiche. CNA Treviso ritiene il provvedimento insufficiente e non utile al territorio e rilancia la proposta della Pa.Tre.Ve, l'aggregazione di Padova, Venezia e Treviso.

"Treviso non deve limitarsi a subire le decisioni degli altri e diventare appendice di Padova, ma deve esprimere la propria posizione rispetto al ridisegno delle province - dichiara Giuliano Rosolen, direttore della CNA Treviso - Va messa in campo un’iniziativa, che coinvolga le istituzioni e le forze sociali della provincia di Treviso, per costruire un’area metropolitana che veda insieme Treviso, Padova e Venezia".

MURARO - Anche l'attuale presidente della Provincia, Leonardo Muraro, pur mostrando soddisfazione per il riconoscimento dell'autonomia di Belluno, boccia la decisione del Governo.

Secondo Muraro si tratta di un'unione "frutto di una logica politica più che territoriale", tesa a soddisfare "le voglie" dei sindaci di Venezia e Padova impegnati a dare vita a una grande città metropolitana.

"Credo che più che un riordino amministrativo dettato da un desiderio di razionalizzare - sottolinea Muraro - mi pare che nell'accorpamento Treviso-Padova ci sia un ragionamento politico. Mi pare che la logica finale sia quella di soddisfare le voglie di Orsoni e Zanonato, altrimenti non si capirebbe perché vengono lasciati altri 60 giorni ai sindaci per deliberare".

"La considero una presa in giro per chi in questi mesi ha lavorato su una legge dello Stato che metteva dei paletti precisi - rincara la dose Muraro - Adesso hanno cambiato le carte in tavolo".

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