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Province, le Rsu attaccano: "Col taglio ci rimettono i dipendenti"

La Consulta boccia come incostituzionale l'abolizione delle Province e i rappresentanti dei lavoratori del Sant'Artemio replicano alle critiche apparse sulla stampa

Province: tagliarle, salvarle, ritoccarle. L'argomento, eclissato dalla caduta del governo Monti prima e dal non risultato delle elezioni poi, torna a infiammare il dibattito politico trevigiano.

Di recente la Consulta ha bocciato come incostituzionale la cancellazione delle Province, sollevando polemiche tra favorevoli e contrari.

Sull'argomento è intervenuto, con una nota, anche chi si trova direttamente coinvolto: i lavoratori. Le Rsu della Provincia di Treviso stigmatizzano "le dichiarazioni aggressive e sommarie emerse sui media in questi giorni".

"Voler a tutti i costi distruggere e attaccare nasconde la superficialità dell’analisi e il non voler conoscere la verità - si legge nella note - E’ stato coinvolto, senza troppi convenevoli, chi ci lavora, nelle Province. Se ne parla senza conoscere, senza voler approfondire. Senza portare rispetto per le persone e per il lavoro; per l’intelligenza, la volontà e la dedizione che la stragrande maggioranza dei dipendenti applica al proprio lavoro. Aggiungiamo: senza sottrarsi al rinnovamento, al miglioramento alla razionalizzazione e al giudizio. Uomini e donne con famiglie alle spalle".

"Questi signori che parlano dall'alto di un piedistallo non ben definito - attacano i rappresentanti dei lavoratori - sarebbe bene venissero a fare un giro in qualche ufficio provinciale, in qualche sportello del Centro per l'Impiego per capire davvero cosa si fa e qual è il rapporto con il cittadino e con le altre istituzioni. Troppo facile cavalcare la logica del risparmio senza rendere evidente che la contropartita è la contrazione dei servizi pubblici".

E sull'argomento è tornato anche il presidente della Provincia, Leonardo Muraro, che ha replicato alla proposta Letta di un esclusivo disegno di legge costituzionale solo su Province e ai commenti di certi sindaci.

“La strada scelta da Letta dimostra ancora una volta la mancanza di volontà e la forza morale di prendere in mano una necessaria quanto delicata riforma costituzionale che muti complessivamente l’attuale assetto statale. Le Province sono pronte a rivedere tale l'ordinamento, ma questo non può riguardare soltanto uno degli enti locali – sostiene Muraro - Continuiamo a perderci in ‘rappresaglie ’ demagogiche.

Ai primi cittadini che hanno definito la Provincia un “rifugio del ceto politico di secondo livello”, Muraro si chiede "ne pensano ex 'rifugiati' presidenti di Provincia come Matteo Renzi o Nicola Zingaretti, visti già grandi esponenti di una politica di 'secondo livello' dai loro colleghi sindaci di medesima parte politica. Vorrei esprimere il mio rammarico nel vedere come quella che ormai è diventata una guerra tra poveri per un boccone di pane, stia portando persone, che dovrebbero mantenere una certa dignità per il ruolo ricoperto, all’insulto da strada".

Muraro ha quindi ricordato come le Province, anche nei momenti politici più sofferti, non abbiano mai demolito le figure dei sindaci: "Li hanno sempre rispettati e sostenuti, consce della grande responsabilità loro affidata. Piccoli o grandi che fossero i rispettivi territori".

Il presidente della Provincia di Treviso ha quindi invitato ad abbassare i toni e a fare squadra per il bene del Paese: "L’area Metropolitana altro non è che un ente di area vasta, pertanto è irrinunciabile un confronto che tenga conto di chi attualmente governa lo stesso territorio - ha concluso - e, nei pregi e difetti, ne conosca le caratteristiche da promuovere e le necessità da supportare”.

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