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Cemento sul parco del Sile, il Tar respinge il ricorso del sindaco

Il tribunale "batte" il primo cittadino di Morgano in merito alla variante del piano ambientale. Esulta l'eurodeputato Zanoni: "Il parco del Sile è salvo"

Pericolo cemento scongiurato nel parco del Sile.

Il Tar del Veneto ha respinto il ricorso presentato dal Comune di Morgano, che chiedeva l’annullamento della delibera del Consiglio regionale che aveva bocciato la variante del Piano Ambientale del Parco del Sile.

Il provvedimento della giunta guidata da Elena Basso avrebbe consentito la costruzione di condomini in un'area di 80mila metri quadrati. 

Il tribunale pero' ha confermato la legittimita' della condotta della giunta regionale che, insieme alla Commissione ambiente, aveva in un primo momento approvato la proposta di variante, salvo poi bloccare il provvedimento urbanistico a fronte della grande mobilitazione delle associazioni, Paeseambiente e Italia Nostra, e di molti cittadini.

Il Comune si era quindi opposto al dietro front regionale, sostenendo che la decisione non era stata adeguatamente motivata.

I giudici del TAR hanno pero' sentenziato che “le scelte generali di pianificazione urbanistica, anche in variante, sono connotate da un alto tasso di discrezionalità in capo all’amministrazione e, pertanto, non necessitano di una particolare motivazione se non nei casi in cui sia configurabile in capo ai privati una situazione di affidamento qualificato, ovvero convenzioni di lottizzazione o altri accordi con l’ente locale”. I giudici hanno aggiunto che “nel caso di specie non ci sono interessi privati pregiudicati dalla “mancata” classificazione ad area residenziale richiesta dal Comune di Morgano”.

Il Comune di Morgano e' stato di conseguenza condannato al pagamento delle spese legali per 2.500 euro.

La sentenza è stata salutata da Italia Nostra, Paeseambiente, Cia, Coldiretti, Confagricoltura e dalla famiglia Favaro, agricoltori e vivaisti da generazioni i cui terreni sarebbero stati cancellati per lasciare spazio alle palazzine come simbolo della tutela del territorio e dell’agricoltura.

L’eurodeputato Andrea Zanoni, membro della Commissione ENVI Ambiente, Salute Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo ha affermato: «Il Comune di Morgano, guidato in questi anni da Sindaci con la passione per le palazzine e il cemento, con la complicità dell’ente del Parco del Sile, volevano rendere edificabile un bellissimo appezzamento di terreno del Parco ricco d’acqua e di animali selvatici di ogni specie. Il TAR ha ora cassato la volontà di Comune e  palazzinari. I 2.500 euro di spese di condanna e i soldi spesi per il ricorso li dovrebbe pagare il Sindaco di tasca propria: valuterò con i miei legali di fare un esposto alla Corte dei Conti affinché sia il primo cittadino di Morgano, sia la sua Giunta debbano pagare e non i cittadini che per la stragrande maggioranza sono sempre stati contrari alla cementificazione del Parco Naturale del Fiume Sile».

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