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Terremoto Emilia, Scottà: "Unione Europea attivi i fondi"

L'eurodeputato della Lega Nord, Giancarlo Scottà interviene sul dramma dell'Emilia Romagna, colpita dal sisma, chiedendo all'Unione Europea di sbloccare i fondi per le calamità naturali

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TrevisoToday

"Le stime della Coldiretti fanno impressione: è stata colpita oltre il 10 per cento della produzione italiana di Parmigiano Reggiano, a causa del crollo delle 'scalere' che ha fatto rovinare a terra oltre 300 mila forme. La stessa sorte è toccata ad altre centomila forme di Grana Padano, nella provincia di Mantova, per non parlare, poi dei crolli degli edifici rurali, dei danni ai macchinari e agli animali che non hanno trovato scampo e sono rimasti sepolti sotto le macerie. Danni per 200 milioni di euro, secondo la Coldiretti, che mi auguro la Commissione europea si impegni presto a risarcire attivando i fondi Ue per le catastrofi naturali".

L'eurodeputato della Lega Nord, Giancarlo Scottà, membro in Commissione Agricoltura, è intervenuto sul "terribile" terremoto, che domenica scorsa ha fatto tremare l'Emilia Romagna, alla notizia che il Consiglio dei ministri di oggi ha deliberato lo stato di emergenza per i territori delle province di Bologna, Modena, Ferrara e Mantova, fissandone la durata a 60 giorni e attribuendo la competenza a coordinare gli interventi al Capo del Dipartimento della Protezione Civile. Nella fase successiva allo stato di emergenza, il coordinamento spetterà alle Regioni Emilia-Romagna e Lombardia, per i territori di propria competenza.

"Fortunatamente, non ci sarà nessun aumento delle accise - ha sottolineato l'europarlamentare del Carroccio - perché si farà fronte allo stato di emergenza
utilizzando le risorse del Fondo Nazionale per la Protezione Civile, rifinanziato con 50 milioni di euro. Dal Governo Monti - ha concluso Scottà -  mi aspetto che si mettano in campo tutte le risorse disponibili, per aiutare la popolazione, e soprattutto che non si perda tempo prezioso perché nel frattempo ci sono famiglie di sfollati e l'intero comparto agroalimentare che rischiano il collasso".
 

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