"La partita dei treni interregionali tra Veneto e Friuli Venezia Giulia è sospesa ma non chiusa. Abbiamo salvato le corse ma la conclusione è solo rinviata. Noi faremo di tutto perché questo servizio, indispensabile per centinaia se non qualche migliaio di pendolari, venga mantenuto e chiediamo che vengano messe sul tavolo tutte le carte che riguardano questo tipo di collegamenti in tutta Italia. Se tagli devono esserci, non devono guardare in faccia nessuno, non possono andare a scapito del Nord Est”.

Renato Chisso, assessore alle politiche della mobilità del Veneto, non usa toni diplomaticamente vaghi sulla questione dei collegamenti ferroviari con la vicina regione: “effettuati da cosiddetti treni ‘locali veloci’ – sottolinea l’assessore – a tariffe sostanzialmente di trasporto pubblico locale e non da frecce di vari colori, sulla base di un contratto diretto tra lo Stato e Trenitalia, che potrebbero subire tagli a causa della riduzione del finanziamento statale”.

“Sembrava che questi collegamenti dovessero essere soppressi da luglio. Siamo intervenuti a Roma e abbiamo ottenuto uno slittamento a settembre. Martedì – fa presente Chisso – è stato deciso di mantenerli fino a fine anno. Bene, ma vogliamo avere elementi più chiari: vogliamo i dati di utilizzo e frequentazione di tutte le Regioni per collegamenti analoghi. Questi treni sono da noi spesso sovraffollati e la percentuale di costo pagato dagli utenti è anche ben superiore al 35 per cento. Il cosiddetto efficientamento – conclude l’assessore Veneto – non può dipendere da scelte poco chiare ma da dati oggettivi, sui quali vogliamo avere chiarezza, per capire anche come eventualmente intervenire. E’ una battaglia che combatteremo fino in fondo e sulla quale ragioneremo fin dal prossimo settembre”.