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Caos Sprar, Conte: "L’assessore Cabino deve dimettersi per manifesta incapacità"

Mario Conte, capogruppo in consiglio comunale della lega Nord, all'attacco: "Tappa i buchi fatti dagli altri e costringe il territorio a sopportare un sacrificio ingiusto"

TREVISO “L’assessore Cabino deve dimettersi per manifesta incapacità. Tutti i Comuni che hanno aderito al progetto Sprar in provincia, tutti di centrosinistra, si stanno approfittando della mollezza della giunta Manildo, del sindaco e dell’assessore. Così, malgrado in teoria fossero previsti cinque posti per altrettanti profughi a Comune, Treviso se ne ritrova ora 28 su 50”. Lo ha detto oggi Mario Conte, capogruppo in Consiglio Comunale della lega Nord – Liga Veneta.

“Vorrei che il Consigliere Chaibi, delegato del Sindaco allo Sprar, mi spiegasse perché gli altri Comuni guidati dalla sinistra si rifiutano di ottemperare a quello che hanno sottoscritto. Ci sono casi eclatanti, come Maserada e Casier, i cui primi cittadini, pur avendo gli spazi, non fanno quello che avevano detto. Chi altro si è sfilato lasciando la patata bollente a Treviso e perché? E per quanto tempo ancora Manildo si farà “gabbare” dai suoi amichetti di sinistra, facendoci precipitare in una situazione che ormai da tempo è sfuggita di mano”.

“Con l’ondata di arrivi che abbiamo all’orizzonte non si può che essere preoccupati per la disorganizzazione, l’improvvisazione e il dilettantismo con cui viene gestita tutta l’operazione. Qui non si tratta di discutere sui massimi sistemi, ci sono problemi pratici che vanno affrontati con concretezza e capacità perché l’accoglienza di queste persone è una cosa seria. La cronaca di queste ultime settimane ci dice chiaramente quale pressione venga esercitata sulla collettività, anche in termini di ordine pubblico, dalla presenza massiccia di cosiddetti profughi.

E l’assessore Cabino cosa sta facendo? Invece di puntare i piedi, invece di chiedere il rispetto per gli accordi presi e difendere il diritto dei cittadini trevigiani ad una accoglienza sostenibile, tappa i buchi fatti dagli altri e costringe il territorio a sopportare un sacrificio ingiusto. Dall’assessore mi aspetterei un lavoro a difesa dei diritti e degli interessi dei cittadini, non campagne di pseudo buonismo ideologico per cui Treviso si accolla costi e problemi che gli altri sodali di sinistra, furbescamente, adesso scansano. Di un assessore così Treviso non ha bisogno, si dimetta e lasci il posto a qualcuno di più capace e risoluto. Quanto a Manildo mi pare sia inutile invocare la sveglia: se si parla di mostre, feste, mercatini e panchine il sindaco di Treviso è una autorità in materia. Quando si toccano temi più politici e sociali siamo allo zero assoluto; ma la città non si governa con i festival e le piantumazioni di alberi nelle piazze”. 

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