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Banche venete: «Il governo ha preso in giro tutti per mesi»

Raffaele Baratto, parlamentare di Forza Italia, critico sulla bollinatura del testo della manovra che andrà in aula

«Hanno tradito un’intera regione. Hanno preso in giro tutti per mesi»: è furibondo Raffaele Baratto, parlamentare di Forza Italia, da sempre vicino alle istanze dei risparmiatori delle ex popolari venete. Il casus belli si è aperto dopo la bollinatura del testo della manovra che andrà in aula e che all’art. 38 riporta i criteri e le modalità per l’accesso al fondo di ristoro per i truffati delle popolari. Un testo, quello presentato dal Governo, che ha deluso tutti, tanto che la mobilitazione delle associazioni è già iniziata. «Per mesi -spiega Baratto- i rappresentanti del Governo hanno incontrato i risparmiatori e le associazioni, promettendo che tutti sarebbero stati risarciti. Poi presentano la manovra e scopriamo che il miliardo e mezzo di euro promessi sono in realtà 500 milioni l’anno. Già così suona come una presa in giro, se pensiamo alle dimensioni economiche di quel che è accaduto».

«Non bastasse -continua il parlamentare trevigiano- i criteri di accesso al fondo di ristoro sono così stringenti che quei soldi serviranno a ben poco. Non ho mai voluto fare polemica o speculare su questo tema; ho troppo rispetto per la tragedia che sta vivendo la nostra gente». Tanto che Baratto aveva cercato il dialogo con il Governo: «Più di un mese fa avevo scritto personalmente al sottosegretario Bitonci, senza clamori, ma per affrontare il problema, spiegando come l’accesso al fondo di ristoro fosse di fatto precluso alla gran parte dei risparmiatori truffati».

Baratto nella missiva spiegava come l’impossibilità di presentare ricorsi al Tribunale o all’ACF (le popolari venete non hanno più i requisiti per rientrare nelle competenze dell’arbitro finanziario) come risultato avesse l’esclusione totale dai ristori di chi, finora, non avesse intrapreso alcuna azione in attesa di chiarezza. «Oggi però non possiamo tacere, questo testo tradisce le aspettative di migliaia di risparmiatori. Si riconosce il 30% di ristoro a fronte di sentenze che spesso riconoscono il 50%, a fronte della rinuncia al perseguimento di altre azioni. Un’ingiustizia bollinata con la complicità del governo». Attacca Baratto che conclude: «In aula faremo di tutto per non far passare questo testo».

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