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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Chilometro zero: "Leggina inutile che non aggiunge nulla"

Così il deputato di Fratelli d'Italia, Luca De Carlo, intervendo sul contenuto del dispositivo in discussione tra domani e dopodomani alla Camera dei Deputati

«Una legge sul cosidetto "chilometro zero" che non affronta e comprende la struttura delle economie produttive locali, che non definice la tipicità nel suo significato propriamente economico e non solo come narrazione del localismo, che non capisce l'unicità di produzioni dei nostri territori e chi si limita ad un mero "logo" di informazione che serve a fare pseudocomunicazione è inutile, buona a riempire bocca e pagine di giornali ma solo di concetti vuoti e privi di un vero senso. Alla provincia di Treviso e alle sue eccellenze dell'agroalimentare questa leggina non aggiunge nulla». Lo ha detto oggi il deputato di Fratelli d'Italia Luca De Carlo (eletto alla Camera nel collegio Treviso-Belluno) intervendo sul contenuto del dispositivo in discussione tra domani e dopodomani alla Camera dei Deputati. «Al legislatore - ha detto De Carlo - spetta non il compito di aggiungere marchi su marchi ma di adottare vere strategie di valorizzazione prima che di promozione, dei veri prodotti tipici locali la cui salvaguardia significa non solo proteggere qualità e genuinità sulle tavole del consumatore ma anche permettere la vita di centiaia di imprese e la difesa di migliaia di posti di lavoro. Per l'agricoltura trevigiana e veneta in generale c'è solo una chance per poter competere con l'industria ed è quella delle nicchie agroalimentari non riproducibili altrove».

«Più che ad una norma che comunichi la provenienza, come quella uscita dal pensatoio grillino, servirebbe una legge quadro che definisca i prodotti locali, le loro lavorazioni, l'utilizzo delle materie prima e la loro provenienza, che determini che cosa si intende per "chilometro zero" dando a questo concetto un significato territorialmente ragionevole. E soprattutto che chiarisca come la filiera corta non è quella che conta, come fa questa legge, il numero di passaggi prima di arrivare al consumatore ma invece quella che "territorializza" queste economie. Difendere l'economia del chilometro zero non vuole dire comunicare che il prodotto locale è necessariamente "più buono" e più "genuino" di quello industriale o importato ma definisce settori in cui la produzione della richezza e le sue ricadute, anche in termini occupazionali, hanno a che fare con uno specifico territorio. La legge in discussione è inutile: votarla o non votarla non cambia nulla perchè il chilometro zero non è una ideologia ma la fotografia di comparti fondamentali per lo sviluppo delle nostre terre, in cui genialità imprenditoriale, saper fare del lavoro e genuinità delle produzioni si mescolano in maniera unica. Staimo perdendo una occasione per fare fatti. Invece assistiamo solo ad una logorroica e inutile cascata di parole che faranno diventare una inutile e logorroica leggina».

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