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Politica

Luigi Susin responsabile della consulta di Fratelli d'Italia per il rapporto con le imprese

L'imprenditore è anche presidente della categoria dei termotecnici della provincia di Treviso

Luigi Susin, imprenditore nel settore termotecnico dal 1993, padre di due figli ed attuale esponente provinciale del partito Fratelli d'Italia ha assunto la carica di responsabile della consulta per il rapporto con le imprese per tutta la provincia di Treviso proprio per il partito di Giorgia Meloni. «Ringrazio da subito Simone Furlan, con il quale ho condiviso molte battaglie ed una lunga esperienza politica, per l'incarico che mi ha conferito. Sono da sempre particolarmente vicino al mondo produttivo ed economico della marca trevigiana, conosco le imprese, gli artigiani, i commercianti e le loro problematiche».

Luigi Susin che è anche presidente della categoria dei termotecnici della provincia di Treviso organizza spesso incontri con gli imprenditori trevigiani ed assieme a loro analizza quelle che sono le cause di un lento ma continuo declino dell'economia nella marca. «Una crisi persistente e continua, il calo dei consumi, tasse, una burocrazia inverosimile e la notevole difficoltà di poter accedere al credito sono le cause principali che hanno costretto molti imprenditori, artigiani e commercianti a cessare la propria attività o a licenziare il personale -continua Luigi Susin- Per rilanciare l'economia è necessaria una svolta che può arrivare solo dalla politica: meno tasse, una burocrazia snella ed efficiente ed uno stato che non consideri gli imprenditori come dei bancomat da sfruttare bensì coloro che portano ricchezza e nuovi posti di lavoro».

Un parametro fondamentale al quale spesso non si fa molta attenzione è anche quello del personale: «E' opportuno che l'orientamento scolastico rimetta al centro un progetto formativo rivolto alla professione, ponendo in primo piano proprio gli istituti scolastici professionali che tanti anni fa hanno formato le figure professionali ricercate poi dalle nostre aziende manifatturiere. Oggi quelle scuole sono poco considerate mentre andrebbero rivalutate. Bisogna considerare che il tessuto economico della marca trevigiana è formato in prevalenza da artigiani e PMI e negli ultimi hanni, proprio queste realtà hanno subito il peso di una crisi economica senza precedenti. Bisogna puntare sulla qualità del lavoro artigianale, sulle maestranze locali, sul made in Italy, sull'innovazione e la tecnologia. Noi veneti ed i trevigiani in particolare, in questo sono dei veri e propri maestri».

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