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Profughi, "I danni materiali provocati non devono diventare costi per la collettività"

Il capogruppo in consiglio comunale della lega Nord, Mario Conte: "Che siano le cooperative stesse a rispondere quando e se si verificano situazioni che comportano risarcimenti, soprattutto dal punto di vista economico"

TREVISO “Chi si occupa dell’accoglienza dei migranti e dei richiedenti asilo nel territorio sulla base di precisi accordi con le autorità deve necessariamente prendersi tutta la responsabilità dei comportamenti nel tempo che gli stranieri trascorrono fuori dai centri di accoglienza”. Lo dice il capogruppo in Consiglio Comunale della Lega Nord – Liga Veneta Mario Conte.

“Ci sono cooperative che sull’accoglienza dei profughi hanno costruito un vero e proprio business e a cui non si possono lasciare solo i benefici di questo “mercato”, mentre i costi vengono collettivizzati. I danni materiali provocati da queste persone in carico alle cooperative non devono diventare costi per la collettività; che siano le cooperative stesse a rispondere quando e se si verificano situazioni che comportano risarcimenti, soprattutto dal punto di vista economico”.

“E’ ridicolo che il Comune di Treviso immagini di investire denaro pubblico in corsi di buone maniere per gli stranieri; i percorsi di conoscenza del contesto sociale e culturale in cui vengono inseriti, la conoscenza delle legge, delle regole, degli usi e dei costumi di chi li ospita dovrebbe essere parte del lavoro svolto da chi gestisce, dietro a un compenso di alto livello, la presenza degli stranieri nei diversi centri di accoglienza. Altrimenti le cooperative, oltre a servire pasti e provvedere a mettere a disposizione dei letti, cosa altro fanno? Possiamo pagare gente solo per fare gli inservienti senza che i profughi ricevano, proprio nei punti di accoglienza, quel bagaglio di nozioni minimo per capire come si devono comportare?”.

“Inoltre credo sarebbe giusto chiedere agli imprenditori dell’accoglienza di sostenere, in proprio , i costi delle vigilanza. Siamo in una situazione paradossale e assurda: le forze dell’ordine, compresa la Polizia Municipale, vengono distratte dai loro compiti primari per controllare persone a zonzo per il centro cittadino e sempre più spesso, nelle ultime settimane, protagonisti di episodi che trasudano mancanza di rispetto per noi che li stiamo ospitando. Che siano le cooperative a occuparsi della sicurezza e dei controlli, a spese loro, senza che l’affare dell’accoglienza diventi un costo in più per i cittadini, in termini economici e anche di diminuzione della qualità delle attività di polizia, vigili urbani e carabinieri”.

“Bisogna aprire un riflessione seria, senza il paraocchi del buonismo ipocrita, su tutta la gestione della cosiddetta emergenza profughi. Dietro al paravento delle comprensibili iniziative umanitarie si è costruito un vero e proprio mercato, una ricca opportunità di guadagno per cooperative sociali che spuntano come funghi, del tutto deresponsabilizzate rispetto alla gestione di queste persone, tanto da costringere le collettività a sostenere disagi e costi con risorse e denaro pubblico, mentre i professionisti dell’accoglienza si arricchiscono. Questa non è solidarietà, è lucrare sui problemi e le tragedie, in un contesto in cui la politica miope si riempie la bocca di paroloni ma non ha idee per risolvere le cose alla radice e soprattutto, a livello locale, senza fare nulla per evitare problemi, disagi e rischi ai cittadini per bene”.

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