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"Holding Autostrade: poltrone e utili, evitando le gare?"

Il commento dell'ex parlamantare Simonetta Rubinato, presidente di Veneto Vivo

TREVISO “Di fronte al dibattito sulla ipotesi di creazione di una grande holding autostradale del Nordest in mano alle Regioni non si sa se ridere (se è solo propaganda) o piangere (se si fa sul serio)”. Questo il commento di Simonetta Rubinato, presidente di Veneto Vivo. “Vediamola dalla parte del cittadino, utente, contribuente. Abbiamo presente la vicenda della Serenissima, l’autostrada Brescia-Padova, in cui per mantenere la maggioranza pubblica l’allora Presidente indebitò la Provincia di Vicenza per 80 milioni di euro e finita con la vendita nel maggio 2016 ad Abertis a metà prezzo? E l’entità del pedaggio, continuamente aumentato, per percorrere appena 32 km sul Passante di Mestre? Per non parlare di quello che ci costerà alla fine il project financing della Pedemontana”.

Secondo l’ex parlamentare “per avere pedaggi più bassi e investimenti adeguati sono essenziali due cose: la prima, procedere con gare pubbliche nell'assegnazione delle concessioni autostradali in scadenza, magari chiedendo anche agevolazioni per i pendolari per ragioni di studio o lavoro o cure mediche. Mentre l'ipotesi di una nuova grande holding pubblica è funzionale all’affidamento in house della gestione della rete autostradale del Triveneto. E qui si ripropone il tema delle nomine degli amministratori, quasi sempre lottizzate, con il rischio di interferenze dei Governi di turno sulle strategie aziendali, tanto se la gestione è cattiva pagano i contribuenti. La seconda, la presenza di Strutture pubbliche con le risorse tecniche e professionali in grado di monitorare e vigilare in modo efficace la gestione. Che i fatti ad oggi dimostrano quantomeno essere carenti”. 

Da qui la Presidente di Veneto Vivo si pone delle domande: "Siamo dunque sicuri che sia questa la strada per meglio tutelare l'utenza autostradale del nostro territorio? E dove si troveranno le risorse per acquistare le concessionarie da azionisti privati e banche, che hanno tra l'altro finanziato gli investimenti già effettuati? Qual è il ruolo dell'Anas nell'operazione? In ogni caso temi così rilevanti dovrebbero essere oggetto di un confronto approfondito, aperto e partecipato. Anche perché la strada maestra per una maggiore trasparenza ed efficienza delle gestioni è l'effettiva distinzione tra amministrazioni pubbliche concedenti, che devono svolgere le gare ed esercitare i dovuti controlli, e società concessionarie che si devono occupare della gestione".

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