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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Impiegata infedele alla Ulss 9, Zanoni: "Pagano i pesci piccoli"

La Corte dei Conti è pronta a chiedere risarcimento alla dipendente e agli altri 16 colleghi segnalati dai carabinieri del Nas. Zanoni: "I pezzi grossi sono stati premiati con incarichi"

La Corte dei Conti chiderà il risarcimento a L.B., l'impiegata accusata di aver sottratto all'Ulss 9 circa cinque milioni di euro, e agli altri 16 dipendenti segnalati dai carabinieri del Nas.

Il procuratore Carmine Scarano ha confermato che a breve - probabilmente fine mese - saranno presentate le richieste di risarcimento anche nei confronti di coloro che hanno omesso “per colpa grave” di eseguire le verifiche contabili sull’operato di L.B..

Dopo lo scoppio del caso e l'individuazione degli ammanchi, la procura della Corte dei Conti aveva chiesto approfondimenti d’indagine ai Nas sul buco alle casse dell’azienda sanitaria trevigiana. In seguito all’indagine delle fiamme gialle, l'allora direttore generale Claudio Dario aveva licenziato i responsabili del settore economico finanziario dell’azienda sanitaria per le presunte condotte omissive tenute.

Il provvedimento era stato in seguito annullato dal Comitato Garanti della Regione Veneto e i responsabili erano stati assegnati a altre aziende sanitarie.

Il giudice civile Massimo De Luca, nelle motivazioni della sentenza di primo grado del 28 ottobre 2010 con la quale condannava l'impiegata e compagni a risarcire l’Ulss 9 con cinque milioni di euro, aveva scritto che non c’era “alcun dubbio che il sistema dei controlli sia per la negligenza dei responsabili preposti che per la mancanza di obbligatorie procedure di verifica, che per le deficienze dell’assetto organizzativo fosse gravemente carente e andasse cambiato”.

L’eurodeputato del gruppo ALDE, Andrea Zanoni, spezza quindi una lancia a favore della dipendente dell'azienda e dei suoi 16 colleghi: "La truffa è stata scoperta casualmente e l’aspetto più grave è che chi ha lasciato un buco di quasi cinque milioni di euro rischiava di farla franca. Chi doveva controllare non lo faceva e ora è stato addirittura premiato".

"Confido che i soldi vengano recuperati e restituiti ai cittadini trevigiani. Mi auguro che la Magistratura contabile vada fino in fondo in tempi brevi e senza sconti e che non ci si accanisca solo con i pesci piccoli dopo aver fatto scappare quelli grossi - commenta Zanoni - Il fatto che i dirigenti dell’Ulss sapessero che la Bolzan rubava appare quasi ovvio. Basti ricordare come l’ex dipendente ha rassegnato le dimissioni e come è stato scoperto l’ammanco: sembra chiaro che l’intenzione era di coprire tutto il marcio".

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