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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

“Quali misure in Veneto per garantire la sicurezza di ponti, cavalcavia e strade e prevenire le stragi?”

Questa la richiesta presentata in una interrogazione scritta alla Giunta dai consiglieri Pd Andrea Zanoni (primo firmatario), Stefano Fracasso, Orietta Salemi, Graziano Azzalin, Alessandra Moretti, Claudio Sinigaglia, Bruno Pigozzo e Francesca Zottis

VENEZIA “Chiediamo al Presidente della Giunta regionale e all’Assessora alla Mobilità di conoscere nel dettaglio l’elenco dei 14 ponti individuati da Veneto Strade come bisognosi di consolidamento statico, nonché l’elenco di tutti i cavalcavia e dei ponti del Veneto, specificando la loro età, lo stato di conservazione, i lavori di manutenzione svolti e programmati, i responsabili della sicurezza e manutenzione per ciascuna struttura”. Questa la richiesta presentata in una interrogazione scritta alla Giunta dai consiglieri Pd Andrea Zanoni (primo firmatario), Stefano Fracasso, Orietta Salemi, Graziano Azzalin, Alessandra Moretti, Claudio Sinigaglia, Bruno Pigozzo e Francesca Zottis e sottoscritta anche dalla consigliera Cristina Guarda della Lista Moretti.

“Il crollo del ponte Morandi di Genova”, spiegano i firmatari, “è stato il più grave di una serie di cedimenti strutturali che hanno riguardato in tempi recenti ponti e cavalcavia in varie parti d’Italia. L’elenco è inquietante: basti citare il cavalcavia della tangenziale di Fossano, collassato sopra a un’auto dei carabinieri nell’aprile del 2017; il cavalcavia sull’A14 a Camerano, che nel marzo del 2017 cedette schiacciando l’auto di due sfortunati coniugi; il cavalcavia crollato nell’ottobre del 2016 sulla statale 36 Milano-Lecco, dove un tir,  cadendo sul tratto di strada sottostante, schiacciò due auto. Dopo l’immane tragedia di Genova è evidente che non può più essere rinviato un accurato censimento di tutti i vecchi ponti e cavalcavia, che verifichi le manutenzioni eseguite e il grado di conservazione e sicurezza delle strutture. Assieme a queste verifiche devono essere resi pubblici i nomi delle società responsabili delle manutenzioni e i relativi contratti e convenzioni. La manutenzione e la sicurezza delle infrastrutture esistenti deve essere assunta come priorità  assoluta, rispetto alla realizzazione di nuove grandi opere costosissime per la collettività e in taluni casi, anche in Veneto, di dubbia utilità”.

“Sono moltissime le segnalazioni che ci giungono di problemi alle infrastrutture regionali” - prosegue il vicepresidente della commissione Ambiente e Infrastrutture Andrea Zanoni -  “Tra le ultime, come esempio, crepe e ruggine sui piloni dei viadotti dell’A27 in val Lapisina e problematiche varie al ponte di Vidor a Treviso. Basta con le stragi annunciate e i morti da piangere: è il momento di passare dalle chiacchere ai fatti e dare il via ad un serio programma di prevenzione su strade, ponti, cavalcavia e viadotti della nostra regione, infrastrutture che troppo spesso fino ad oggi sono rimaste letteralmente abbandonate a loro stesse e prive di adeguati controlli e manutenzioni”. “Sulla questione”, conclude Zanoni, “in accordo con i colleghi consiglieri di opposizione, chiederemo anche di di sentire in audizione in commissione ambiente l’assessora De Berti e Silvano Vernizzi, direttore generale di Veneto Strade”.

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