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Trevisani nel mondo, anche Zaia al raduno con la benedizione del Papa

Il governatore del Veneto, domenica, ha partecipato come di consueto all'annuale festa a Pian del Cansiglio. Sulla manifestazione anche il saluto e l'augurio di papa Francesco

Ha ricevuto anche la benedizione di papa Francesco il 21mo raduno dei Trevisani nel Mondo, Memorial Mario De Luca, tenutosi domenica a Pian del Cansiglio. Presente all'evento, come di consueto, anche il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia insieme a oltre 50 sindaci della Marca e a esponenti di tutte le istituzioni trevigiane.

La benedizione, proveniente direttamente dal Vaticano, è stata letta da Monsignor Liberio Andreatta, presidente dell’Opera Romana Pellegrinaggi, che ha celebrato la santa messa insieme a Monsignor Canuto Toso, ideatore e anima della Trevisani nel Mondo.

Al termine della concelebrazione, dopo un simpatico fuori programma che ha visto Zaia consegnare una speciale benedizione vaticana alla signora Gasparina Basso, 102 anni, il presidente del Veneto ha rivolto un breve saluto alle migliaia di presenti.

La Trevisani nel Mondo – ha dichiarato Zaia – è la migliore testimonianza del nostro modello veneto di integrazione. Uno dei migliori, uno dei più accoglienti e inclusivi. Ci siamo fatti onore in tutti i Paesi in cui siamo immigrati, non riempiendo le carceri, bensì riempiendo le fabbriche col nostro senso del dovere, il nostro sudore, le nostre capacità, il nostro duro lavoro quotidiano. E dobbiamo a quei quasi cinque milioni di emigrati se, grazie alle loro rimesse, si è riusciti a  sviluppare nella nostra provincia, uno dei sistemi industriali più forti e innovativi d’Europa”.

“Sono d’accordo, noi trevigiani siamo gente che non dimentica l’antica povertà - ha proseguito Zaia facendo riferimento alle istanze di solidarietà nei confronti di chi emigrò per cercare un lavoro e una dignità che Monsignor Andreatta aveva rivolto durante l’omelia - Ma, come noi sapemmo integrarci e rispettare le regole delle Nazioni che ci ospitavano, ora noi chiediamo semplicemente che l’immigrazione obbedisca a regole: chi viene per lavorare e mantenere la sua famiglia è bene accetto, chi viene per altri scopi deve trovare la porta sbarrata. Lo dirò anche al Ministro dell’integrazione Cécile Kyenge che vedrò in un dibattito a Cervia il 3 agosto, con la quale mi sono personalmente scusato per le offese che le sono state rivolte, che condanno senza se e senza ma”.

Zaia ha poi riproposto la sua adesione alla campagna del quotidiano Avvenire per la concessione del Nobel per la pace a Lampedusa e ai suoi abitanti: “Che si abbiano idee diverse sull’immigrazione appartiene al confronto democratico, ma che i cittadini di Lampedusa siano vittime di un’Europa sorda e menefreghista, che ha avuto anche il coraggio di sospendere il diritto chiudendo le frontiere qualche anno fa, è sotto gli occhi di tutti. Quindi questa gente merita molto più di un Nobel”.

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