Il Comune di Castelfranco Veneto (TV) ha deciso di alienare un terreno di centodiciannove mila metri quadrati per la realizzazione di un complesso industriale che vedrebbe sorgere una cartiera da settecentoventimila metri cubi di cemento. La mega struttura troverebbe posto tra via Sile e via Lovara, a un solo chilometro dalla centralissima piazza Giorgione.

A pochi chilometri da Castelfranco, i comitati ambientali in difesa dell’ambiente sono riusciti a far cancellare lo stesso progetto, che si sarebbe dovuto affiancare al macello di Colomberotto. Ora l’attacco al territorio viene sferrato dalla maggioranza leghista del Comune di Castelfranco. E a rispondere sono una trentina di personaggi illustri del mondo della cultura, dell’arte e dello spettacolo. Tra i firmatari, oltre all’Eurodeputato IdV e membro della Commissione ENVI Ambiente, Salute pubblica e Sicurezza alimentare sono presenti nomi del calibro di Ermanno Olmi, Marco Paolini, Natalino Balasso, Fulvio Ervas, Angelo Gatto, Vittorino Mason e Giusto Pio.

«In nome del dio denaro si sacrifica un angolo di territorio che fino a questo momento era stato risparmiato dai capannoni, dall’asfalto e dalle fabbriche - ha affermato Andrea Zanoni - Siamo davanti a un progetto devastante sotto il profilo industriale che deve essere fermato. Anche questa volta mi impegno a diffondere e divulgare il progetto per coinvolgere quanti cittadini possibile nella lotta a difesa del nostro patrimonio ambientale. Invito i sostenitori di questo progetto ad occupare uno delle migliaia di capannoni attualmente vuoti della Provincia di Treviso».

L’Eurodeputato Zanoni ha ricordato, inoltre, lo scorso 24 maggio il Parlamento Europeo ha approvato una relazione che prevede di azzerare la cementificazione dei terreni agricoli entro il 2050 che oggi causa la scomparsa di mille chilometri quadrati di territorio l’anno in tutta Europa.