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Venerdì, 19 Aprile 2024
Salute

Ospedali illuminati di viola per la Giornata mondiale della prematurità

Nella Marca la nuova iniziativa dell'Ulss 2 in programma per tutta la giornata di sabato 17 novembre. Su Facebook i racconti dei genitori e del rapporto con i loro figli

Patologie neonatali e Ostetricie della Marca Trevigiana illuminate di viola. Anche quest’anno per la Giornata mondiale della Prematurità, che si celebrerà sabato 17 novembre, l’Ulss 2 si unirà così alle iniziative simili in tutto il pianeta.

Ma darà spazio anche ai sentimenti ed al vissuto dei genitori che potranno parlare della loro esperienza sulla pagina Facebook aziendale. Per tutta la giornata di sabato, inoltre gli specialisti della Patologia neonatale ed i genitori dell’associazione “Il Pulcino” saranno in Piazza Monte di Pietà a Treviso con una postazione fissa a disposizione dei cittadini. «Per l’intero weekend illumineremo di viola gli ospedali di Treviso, Oderzo, Conegliano, Vittorio Veneto, Castelfranco e Montebelluna  – sottolinea il direttore generale, Francesco Benazzi - Il viola è il colore dell’eccezionalità e della sensibilità; a livello mondiale celebra la prematurità e noi, con le nostre iniziative, vogliamo essere vicini ai bimbi più fragili e alle loro famiglie: ogni bimbo che nasce prematuro deve affrontare una grande sfida, assieme alla sua famiglia, sfida che ha bisogno del supporto di noi tutti. Quest’anno abbiamo portato l’evento anche sulla nostra pagina Facebook: invitando tutti coloro che hanno affrontato la non facile esperienza di un bimbo che nasce prima del tempo a raccontare la propria storia e, se desiderano, a mandarci una foto. Queste storie saranno poi condivise su Fb e le foto andranno a comporre un grande poster che collocheremo nei nostri reparti di Ostetricia».

Arrivano da tutta la provincia di Treviso, di Belluno e parte del Veneziano, i circa 400 neonati che ogni anno richiedono di essere ricoverati per varie patologie presso la Terapia Intensiva neonatale dell’ospedale Trevigiano di Ca’ Foncello. Si tratta in gran parte di bambini nati pretermine (sotto le 37 settimane di gestazione).  «La maggior parte dei nati prematuri nasce tra la 32° e 36º settimana di gestazione, mentre una percentuale intorno all’ 1% nasce sotto le 32 , e rappresenta la fascia di bambini più vulnerabili - spiega la dottoressa Paola Lago, direttore della Neonatologia e Terapia intensiva neonatale del Ca’ Foncello - In tutto il mondo la prematurità è in assoluto la prima causa di mortalità nei bambini nel primo mese di vita  e una causa significativa di esiti cronici. Le cause della nascita pretermine sono legate a condizioni materne (età materna estrema, infezioni, malattia cronica materna pregravidica, fattori nutrizionali, stili di vita non sani, patologie della gravidanza) o fetali (scarsa crescita, gemellarità, cause genetiche). Ad oggi sopravvive circa il 93% dei bambini nati sotto il 1500 grammi di peso che vengono seguiti nei primi anni di vita con dei controlli specifici per permettere una crescita armonica e capace di esprimere tutte le potenzialità». Nel Distretto Treviso, oltre alla Patologia neonatale sarà illuminata l’Ostetricia del Ca’ Foncello (qui nel 2017 su 2246 nati complessivi, 272 sono nati sotto le 37 settimane dei quali 249 sono stati accolti dalla terapia intensiva) e quella di Oderzo (su 1040 neonati totali nel 2017, 27 sono nati sotto le 37 settimane di gestazione e 8 di loro sono stati inviati alla Terapia Intensiva di Treviso). Nel Distretto Pieve di Soligo saranno illuminate l’Ostetricia di Vittorio Veneto e la Patologia neonatale di Conegliano. Al Santa Maria dei Battuti lo scorso anno i nati pretermine sono stati 110, 25 dei quali trasferiti a Treviso in quanto di età gestazionale inferiore alle 34 settimane. Nel Distretto Asolo saranno illuminate le ostetricie di Castelfranco Veneto (nel 2017, su 889 nati complessivi, i prematuri sono stati 28 dei quali 4 sono stati inviati alla Terapia Intensiva di Treviso) e di Montebelluna (nel 2017, su 1161 nati totali, i prematuri sono stati 35 dei quali 4 inviati alla  Terapia Intensiva di Treviso). 

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