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Salute

Reparto gestito da soli infermieri al Ca' Foncello: insorgono i medici

Il sindacato degli infermieri interviene sulla polemica sollevata a San Valentino dai medici del Ca' Foncello: «Lasciateci lavorare in autonomia, è un esempio di buon governo»

«Un esempio di buon governo e di buona sanità arriva dalla Regione Veneto, dove finalmente hanno capito cosa gli infermieri sono capaci di fare e quanto gli infermieri possono dare ai cittadini se messi in condizione di esprimere il loro reale potenziale.

Non capisco a quale titolo i sindacati dei medici Anaao e Snami si agitino tanto, permettendosi perfino di minacciare la dirigenza dell’Ulss trevigiana, quando è perfettamente normale che gli infermieri gestiscano in autonomia servizi e reparti a bassa e media intensità di cura, come peraltro già avviene nel resto d’Europa, dove spesso e volentieri i nostri infermieri sono ricercatissimi per la loro eccellente preparazione e subito reclutati per lavorare». Con queste parole Antonio De Palma, presidente di Nursing Up, commenta la polemica sollevata in Veneto sull’imminente apertura di un reparto gestito esclusivamente da infermieri presso l’ospedale di Treviso Ca' Foncello. Nella giornata di giovedì 14 febbraio, si sono rincorse dichiarazioni a dir poco fuori luogo da parte dei rappresentanti dei medici, che sono arrivati a parlare di una segnalazione all’Ordine nei confronti di chi ha ideato il reparto a gestione infermieristica. Per Nursing Up un progetto assolutamente virtuoso, che prevede venti posti letto e l’attuazione dei modelli organizzativi che mettono i cittadini al centro di un’equipe multidisciplinare. «Un’importante risposta del Servizio sanitario pubblico - sottolinea De Palma - alla crescita delle cronicità e alla conseguente domanda assistenziale. Ricordiamo ai medici - attacca - che gli infermieri non sono più gli operatori di cinquant’anni fa che avevano limitazioni importanti alla loro sfera di competenza, ma invece sono professionisti che vengono formati per dare apporti fondamentali in termini di assistenza, nonché di sostegno al cittadino. Finalmente la Regione Veneto lo ha capito e ha deciso di mettere a capitale le loro potenzialità aprendo un reparto che consente ai professionisti sanitari di operare in autonomia, di erogare al cittadino tutte quelle prestazioni assistenziali per garantire le quali vengono formati.

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Risulta sterile e pretestuosa la polemica sollevata dai medici - commenta De Palma Invece di innalzare gli scudi, dovrebbero complimentarsi con questa Regione, perché avvicina la struttura sanitaria al paziente - argomenta il presidente Nursing Up - laddove, grazie alla creazione di queste nuove strutture, evita che debba sobbarcarsi file interminabili nei pronto soccorso, talvolta per sintomatologie ben lungi dall’essere gravi e che possono tranquillamente essere identificate da un infermiere, trattate immediatamente come meglio si conviene, interpellando in caso di bisogno il medico specialista e, ove necessario, provvedendo a destinare il paziente al servizio più idoneo. In buona sostanza ciò che ha fatto il Veneto - auspica De Palma - dovrebbe essere realizzato anche nel resto dell’Italia, perché, come ripetiamo da tempo anche in sede di contrattazione, gli infermieri vengono formati per erogare delle prestazioni di eccellenza al cittadino. Ribadiamo, se ancora ce ne fosse bisogno, che gli infermieri sono riconosciuti in tutta Europa tra i professionisti più preparati, e, una volta usciti dall’università dove svolgono un tirocinio di 4.600 ore, sono già pronti a garantire prestazioni di altissima qualità. Ma a non consentirglielo è l’attuale sistema che il Veneto è riuscito fortunatamente a scardinare”. Si tratta di un sistema organizzato su modelli datati, da un lato medico-centrici, dall’altro orientati ancora per compiti, che non consentono ai singoli infermieri, essendo rigida la struttura dell’esercizio professionale, di esprimere al meglio la propria professionalità, una professionalità che persino la legge gli riconosce da tempo. Rivolgiamo un plauso alla Regione Veneto - chiosa il presidente del sindacato di categoria - con riserva di approfondire poi nei dettagli le modalità organizzative del reparto a esclusiva gestione infermieristica che sorgerà entro la fine del mese presso l’ospedale di Treviso. È per noi un grande risultato il fatto che hanno deciso di creare una struttura che dà al cittadino la giusta assistenza da parte degli infermieri italiani super qualificati e agli infermieri ciò che gli spetta, cioè il diritto di esercitare secondo la formazione che hanno e le responsabilità loro assegnate per legge. Un connubio virtuoso in cui crediamo e che pensiamo possa andare a vantaggio della collettività tutta, per dare un futuro al Servizio Sanitario Nazionale a quarant’anni dalla sua nascita».

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