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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Treviso: il 2 luglio la giornata della salute e del benessere

Cittadinanzattiva ha organizzato un incontro nella sede dell'Ulss 2, per riflettere sul sistema sanitario regionale e provinciale. Evidenziate problematiche e punti di forza.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TrevisoToday

Cittadinanzattiva Treviso, nel rispetto delle regole di contenimento del COVID-19, il 02 luglio, Giornata della Salute e del Benessere, ha organizzato nella sede dell’Ulss 2 Marca Trevigiana una riunione di confronto sulle problematiche sanitarie della realtà provinciale. Con l'occasione si è fatto il punto su un documento di riflessione sui temi della nuova domanda di salute da parte dei cittadini, analizzandola dalla parte della domanda (e non dalla parte del servizio, come invece succede di solito). Nelle politiche dell'ascolto, che Cittadinanzattiva applica tramite i Tribunali dei Diritti del Malato, emerge sempre più, e anzi in costante aumento, la lamentela degli utenti riguardo alle difficoltà crescenti di accesso ai servizi sanitari. Tali difficoltà sono legate alle procedure, rigide e molto spesso ripetitive, e alla mancanza di notizie e di informazioni agli sportelli e ai punti di accesso. Difficoltà di comunicazione che sovente diventano di trasparenza. Persistono, e talora aumentano, anche le difficoltà di interlocuzione con i medici e parzialmente con gli infermieri. “La gestione del COVID-19 e le decisioni in merito all'inaccessibilità all'ospedale – commentano i volontari di Cittadinanzattiva – di fatto hanno complicato ulteriormente la situazione. A tutto ciò si aggiunge la preoccupazione che il recupero sia lento e non più in grado di riportarsi ai livelli pre COVID-19. Tutto questo per fortuna non ha messo in discussione la qualità del sistema sanitario trevigiano, che rimane a buoni livelli grazie alla professionalità dei medici e del personale sanitario. È invece in aumento la confusione nella parte organizzativa ed operativa. Spesso, tale situazione è legata alla mancanza di informazioni e alla loro precaria diffusione”.

Giudizi negativi l'associazione li esprime anche nella comunicazione online, considerata decisamente inadeguata sia a rappresentare la qualità e i valori della sanità trevigiana, sia nel diffondere informazioni, compresa la comunicazione verso le varie associazioni rispetto alle decisioni operative attuate dalla Direzione dell’Ulss 2. Buona prassi, invece, sarebbe un coinvolgimento su tali aspetti; ma siccome non è possibile, almeno un’informazione anticipata e completa potrebbe aiutare anche noi di Cittadinanzattiva a fornire ai cittadini risposte idonee”. Uno dei casi portati come esempio durante l’incontro del 02 luglio è stato quello della prenotazione delle nuove visite specialistiche e il recupero di quelle rinviate in periodo di quarantena. “Anche su questo fronte, un'informazione completa e chiara aiuterebbe tutti a capire meglio quali sono le difficoltà oggettive per risolvere i problemi. Questa reticenza informativa, invece, non solo non risponde alla domanda di quando e come, ma anzi getta solo discreto sulla struttura sanitaria. Diciamo questo nella convinzione che vi siano soluzioni e idee praticabili, e che si sappia come procedere”. Durante la riunione, ovviamente, si è parlato anche degli annunci del governatore della Regione Veneto, Luca Zaia, in merito alla nuova sanità veneta. Si è discusso degli annunci lanciati in una delle solite e quotidiane conferenze stampa del presidente e su quello che hanno capito i giornalisti e chi abitualmente per ruolo e funzione ascolta questi "monologhi" sul Veneto e il mondo. “La cosa che emerge, purtroppo, - commentano da Cittadinanzattiva Treviso - è che la sanità del futuro sarà sempre più incentrata sull'organizzazione sanitaria, piuttosto che sull'interpretazione e sulle risposte alla nuova domanda di sanità. Insomma, si parla della riorganizzazione e della sua definizione di ruolo tenendo conto sempre di più dei problemi di chi ci lavora, anziché di quelli delle persone e degli utenti della sanità. Nelle enunciazioni si dà scarso risalto a quello che dovrebbe invece essere il ruolo pregnante del Servizio sanitario: il rafforzamento, in un progetto preciso, della medicina territoriale e il ruolo dei medici di famiglia, oggi esaltati per la funzione e il ruolo interpretati durante la pandemia. Ma tutto ciò è stato possibile grazie alla loro professionalità e in molti casi alla loro dedizione, non in risposta ad un disegno organico delle Ulss o della Direzione regionale sanitaria”. Cittadinanzattiva riconferma inoltre che il ruolo dei medici di famiglia è determinante e importante. “Andrebbe quindi potenziato e diffuso in base ad un progetto di programmazione territoriale della singole Ulss.

Chiediamo che venga ridisegnata l'idea annunciata (se abbiamo capito bene?) di una riconferma del ruolo centrale degli Ospedali. La recente pandemia ha dimostrato che questa realtà è debole sul piano della gestione delle problematiche. È in grado di dare risposte buone alle grandi e specifiche necessità, come quelle aggravanti delle pandemie, ma non sa essere altrettanto efficace nella prevenzione e gestione della sanità cronica, in quella specifica per le persone fragili, in aumento, e nella medicina di contenimento di molte malattie. Parecchia di questa domanda potrebbe invece essere presa in carico nelle strutture della medicina territoriale”. Infine, la riunione ha condiviso un imperativo del medico Ippocrate, mentore del mondo sanitario grazie al suo riferimento nel Giuramento dei medici, il quale scrisse “che ci sono tempi in cui occorre lasciare le vecchie abitudini, e fare cose nuove, anche inconsuete". “Allo stesso modo, noi auspichiamo che la nuova Giunta Veneta, che sarà eletta prossimamente e che dovrà gestire il prossimo quinquennio, - ha dichiarato Giancarlo Brunello, coordinatore provinciale di Cittadinanzattiva Treviso - abbia in mente di confrontarsi e discutere con gli utenti le tematiche che a loro interessano. Indebolire, tagliando fuori i corpi intermedi dalla gestione democratica dei diritti oppure facendo scelte a pro domo sua, nella scelta degli interlocutori, non giova a nessuno. Anzi, alla lunga si pagheranno i costi, purtroppo tutti, delle decisioni sbagliate”.

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