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Alternanza scuola-lavoro: Ascom elogia gli istituti trevigiani per il loro impegno

Mentre in tutta Italia gli studenti liceali scioperano a Treviso il progetto scuola-lavoro sembra funzionare. Salvadori: “con l’alternanza fatta bene la scuola non è palestra di vita, ma vita vera”

TREVISO Mentre nelle piazze d’Italia gli studenti dei trienni scendono in piazza per protestare contro un’alternanza “priva di contenuti formativi”, che può arrivare anche a far pulire stalle (ad esempio in alcuni istituti agrari), a fare fotocopie o consegnare pacchi, a Treviso - grazie a proficue collaborazioni instaurate con i principali istituti e licei cittadini esiste “La Buona Alternanza”.

“Ascom Confcommercio Treviso”- ha dichiarato il presidente Renato Salvadori- “ha stipulato convenzioni con ben 5 Istituti ed importanti licei e con ognuno di essi avvia progetti mirati, ore di aula con testimoni ed imprenditori in cattedra alternate a stage in imprese, per far “capire il terziario”, capire come ragiona un imprenditore, cosa significa, in pratica e-commerce, quali saranno gli scenari futuri dei consumi e della distribuzione organizzata. Con questo tipo di alternanza, fatta sul serio e partendo da un incrocio effettivo di domanda di lavoro e di offerta formativa, non solo il terziario dimostra di essere un comparto che si presta a far crescere le idee e le persone, ma Treviso conferma una sorta di avanguardia e si allinea ai modelli europei più evoluti dove l’alternanza, il volontariato come esperienza fondamentale di vita, la partecipazione a progetti sociali o economici, è già da tempo parte integrante del percorso di studi liceale o superiore di ogni ragazzo. In questo modo la scuola non è palestra di vita, ma vita vera.”

L’esempio più recente è quello dell’Istituto Riccati, dove i ragazzi della quarta B (indirizzo Sia, con inizio progetto già in terza), collaborando attivamente con Ascom-Confcommercio e Camera di Commercio (referente registro nazionale ASL), coordinati da un qualificato corpo docente di varie materie, hanno dato vita ad un progetto che ha analizzato con i big data messi a disposizione dalle Istituzioni (Ascom e CCIIA) ed hanno così compreso le macro evoluzioni del commercio al dettaglio in provincia di Treviso e nelle sue sub-aree, intrecciate ai trend demografici. Sono arrivati a prospettare come possono evolvere i modelli di business di una tradizionale attività retail attraverso un fattore d’innovazione quale l’e-commerce. Il loro lavoro, virtuoso, è diventato una mostra esposta nelle sale della Camera di Commercio ed è ora utile ad imprese ed associazioni per contribuire a riqualificare la programmazione commerciale. “Gli studenti”- ha spiegato Federico Callegari, referente ASL per la Camera di Commercio, “hanno verificato, dati alla mano, e non supposizioni in astratto, come in quasi tutte le nostre aree subprovinciali emergessero trend contrapposti: le grandi superfici di vendita in forte espansione, la popolazione in calo se non addirittura in forte calo, per mancanza di nascite e con inevitabile innalzamento dell’età media. Il macro-trend dell’invecchiamento della popolazione è all’ordine del giorno della scenaristica internazionale, con particolare riferimento alle economie avanzate, all’Europa e all’Italia in particolare. Ma è stato molto importante fare toccare con mano ai ragazzi, attraverso gli stessi dati che avevano elaborato, l’inverarsi di questo trend nel loro territorio, con i possibili effetti contradditori rispetto a determinati modelli di sviluppo”. E sempre sul fronte “buona alternanza”, basta pensare ai tanti ragazzi dei licei cittadini (16 ragazzi tra Duca e Da Vinci) in alternanza al Festival Carta Carbone, alle prese con microfoni, interviste ad autori, pezzi ed annunci dei vari appuntamenti sui social. A scuola (vera) di giornalismo e comunicazione. #labuonalternanzaesiste

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