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Educazione civica nelle scuole: dal Parlamento sostegno al progetto di legge

L'iniziativa promossa dal sindaco di Miane, Angela Colmellere, ha riscosso pareri molto favorevoli tra tutte le forze parlamentari. La speranza è che entro settembre diventi legge

Il progetto di legge per l’introduzione dell’educazione civica nelle scuole, dalle materne alle superiori, che ha come relatrice la deputata trevigiana e sindaco di Miane, Angela Colmellere, ha raccolto nelle scorse ore il consenso bipartisan di tutte le forze parlamentari e di Anci, che hanno presentato proposte analoghe.

«In questo modo, credo che l’iter possa essere breve e costruttivo – dichiara Colmellere - Sono insegnante, e credo che le nostre scuole ma, in generale, il nostro Paese abbiano bisogno di parlare ed insegnare le regole e il rispetto. Fu Aldo Moro nel 1958 ad istituire l'ora di educazione civica; oggi conosciamo tantissimi splendidi esempi di progetti già realizzati nelle nostre scuole e vogliamo che, dal prossimo anno scolastico, diventino la norma per tutti. Secondo il progetto di legge proposto dal deputato della Lega Massimiliano Capitanio, l’educazione civica sarà “in pagella”, materia negli esami del terzo anno della Secondaria di primo grado e della Maturità, e coinvolgerà anche i genitori. Nel rispetto dell’autonomia scolastica, sono previsti l’insegnamento della Costituzione e delle istituzioni, l’educazione alla cittadinanza digitale, ambientale, stradale, alla salute e al volontariato. La conoscenza dell’educazione civica (intesa anche come come conoscenza dell’ambiente dove una persona vive e opera) aumenta i principi di moralità, e la moralità è una sorgente che va a nutrire le facoltà di un individuo. Su questi temi avevamo auspicato la massima condivisione parlamentare – conclude Colmellere – e ieri è arrivata. Sono certa che l’iter di approvazione sarà breve e che già da settembre potremo iniziare i corsi nelle scuole, fin dall'infanzia. Un cittadino consapevole si costruisce fin dalla scuola materna, lo spirito della legge è questo, nella convinzione che regole e rispetto permettano di arginare fenomeni disgustosi come quello del bullismo, delle baby gang, del vandalismo e della violenza nei giovanissimi».

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