Pio X, gli studenti delle scuole medie entrano nei quadri di Giotto
Un percorso didattico a dir poco originale: gli studenti riproducono le opere mettendo loro stessi al posto dei personaggi, un tableaux vivants immortalato da divertenti selfie
Giotto come compagno di giochi in una partita amichevole fatta a colpi di pennello, ritocco, fotografia, composizione, gestualità. Questa in sintesi l’esperienza dei ‘Tableaux Vivants’ realizzati dagli studenti della seconda e terza media del Collegio Pio X di Treviso.
Si tratta di repliche di alcune scene dipinte da Giotto nella Cappella degli Scrovegni che i ragazzi hanno ri-costruito con prove molteplici di teatro in costumi, gesti e colori, per poi fissare la scena più somigliante all’originale in uno scatto fotografico. Tutti gli scatti definitivi sono poi diventati uno stupendo album che affianca l’originale con il rispettivo ‘tableau vivant’ e che sarà consegnato sabato sera dopo la presentazione della mostra della Cappella degli Scrovegni, riprodotta in scala 1:4 e installata nella cappella del Collegio in una mostra aperta al pubblico. La didattica dell’arte con i ‘Tableaux Vivants’ nella scuola media ha avuto inizio al Pio X ancora nel 2016. Ogni progetto si muove ormai per step collaudati e inizia con la scelta da parte degli studenti degli affreschi da mettere in scena, poi passa alla ricerca di oggetti, materiali e costumi necessari per la messinscena, la definizione all’interno del gruppo di ruoli e mansioni (registi, truccatori, attori, comparse, attrezzisti). Da questa fase in poi gli affreschi cominciano a rivivere in prove di scene teatrali. Il risultato è che i volti sono quelli degli studenti, più o meno travisati e che vestono e stanno in posa come Giotto ha disegnato i suoi personaggi. Si passa quindi alle fotografie delle molteplici prove sceniche e al confronto con l’originale che sarà migliorato anche con ritocco fotografico.
Tutto è pronto per l’impaginazione. Di alcuni affreschi sono state realizzate anche rielaborazioni tattili per consentire ai non-vedenti di ‘vedere con le mani’. «Questo progetto didattico - ha commentato il preside Simone Ferraro - ha lo scopo di attivare nei ragazzi molteplici competenze, in particolare la capacità di risolvere problemi. Infatti, conoscono l’opera d’arte dall’interno, giocano con l’artista per indovinare le sue prossime mosse, e arrivano a conoscere l’opera d’arte dal come essa viene realizzata, perché si immedesimano con le diverse figure e interpretano dal vivo il segreto racchiuso in ogni postura. I ragazzi quest’anno hanno avuto anche la grande soddisfazione di presentare i loro tableaux sugli affreschi di Giotto in contemporanea con la installazione nella cappella del collegio della riproduzione in scala della Cappella degli Scrovegni».