Il Vecchio Moncìn: un'intrigante occasione d'arte e buona cucina
Se al nr° 94 della statale Noalese, in quel di San Giuseppe, operò per quasi 100 anni una delle manifatture ceramiche più prestigiose d'Italia e non solo, tanto da reggere tranquillamente il confronto con Wegwood -per fare un nome tra quelli dell'Olimpo internazionale- poco prima, al nr° 97 c'è, quasi coetaneo della prima, una delle culle della cucina trevigiana di qualità, il "Vecchio Moncìn" dove uno degli storici gestori del secolo scorso, il buon Renato Zorzi , asseriva, a ragione secondo molti, di aver creato il "tiramesù", la celeberrima "delizia delle delizie". Delizia, assieme a tante altre, che il giovane talentuoso Nicola Anselmi, un passato al Toulà e alle Beccherie, allievo prediletto della mitica sig.ra Ada,ora padrone di casa qui,propone a chi voglia scegliere di concedersi una pausa di serenità e di appagante godimento per i propri 5 sensi. E sempre qui è stata appena aperta una intrigante mostra di uno dei decoratori-ceramisti storici della Pagnossin, Silvio Trabucco. Intrigante perchè sono esposti pezzi provenienti dalla collezione privata dell'artista, morto nel 2000, con l'acqua, una delle materie prime della ceramica, a fare da filo conduttore ed il Sile come protagonista. Tra quelle in visione una gemma in particolare merita attenzione: lo splendido pezzo-campione in oro zecchino facente parte di una serie di 12 che ritraeva i segni dello zodiaco realizzato nel 1954. Un'occasione unica per assaporare uno spaccato di storia industriale ed artistica della Marca con quel connubio,storico anch'esso tanto inossidabile quanto indissolubile, col buon cibo ed il buon vino. La mostra segue l'orario del Vecchio Moncìn e rimarrà aperta sino all'Epifania.