Treviso-Ostiglia, ultimo miglio chiuso per il Core Festival
C'era da immaginarselo, anche se si sperava davvero in tutt'altro. Domanda: da quanto è stato aperto l'Ultimo Miglio dell'Ostiglia, la "Strada del Respiro"? Risposta: da neanche un mese e mezzo. Ed eccolo subito richiuso, desolatamente "sequestrato" per il Core Festival, costola del noto Home Festival che già mise, edizione dopo edizione, a dura prova il quartiere di San Giuseppe dove si svolge la manifestazione musicale, nell'area dogana. Alla faccia delle centinaia di cicloturisti e dei semplici escursionisti desiderosi finalmente di goderselo appieno. Ma anche di chi abita qui, compresi gli anziani ospiti della Menegazzi che vengono a riossigenarsi lungo quel bosco lineare che è la chicca del tracciato. Niente da fare, verboten, closed! Di più: oggi, sabato. E' chiuso pure il CERD, impedendo così il conferimento dei rifiuti, specie le ramaglie delle potature di stagione, all'intera cittadinanza. Inoltre transenne e divieti puntellano ogni via, strada, sterrato nel raggio di chilometri, quasi si dovesse bonificare l'intero quartiere per l'arrivo di, chessò, Melania Trump e che, novità di quest'anno, non vengono affatto rimossi, come accadeva nel passato terminate le ore dei concerti, ma stazionano in permanenza costringendo tutti a gimkane incredibili, impedendo pure l'accesso ai propri fondi agricoli a chi li coltiva. Non risulta che per "Suoni di Marca", tanto per restare in tema musicale, si impedisca di parcheggiare o circolare in via Montello, viale Monfenera, viale Luzzatti, Borgo Cavour ecc. Nè che si chiuda il Put da porta San Tomaso a Porta Santi Quaranta. Perché San Giuseppe ha l'onore di questo trattamento "speciale"? Oltre agli evidenti e per certi versi assurdi disagi, al quartiere e tantomeno alla città tutta non arriva proprio nulla in termini di benefici. A fare affari, come ogni volta, sono solo "i soliti noti" dell'area concerti. Per tutti gli altri neanche 1 euro di un caffè, anzi, le stizzite rimostranze verso chi si permette di sottolineare quello che, sulla scorta delle esperienze passate, non dovrebbe ancora accadere. Comunque domenica si chiude, grazie a Dio. Resterà, e passerà lentamente, l'amaro in bocca.
Vittore Trabucco