Treviso/Ostiglia, Ultimo Miglio: compleanno col broncio
Sabato 13 aprile 2019 sono esattamente 2 anni dall'apertura del cantiere dell'Ultimo Miglio della ciclopedonale TV/Ostiglia. Una giornata di sole quella del 2017, imbronciata, come il cielo carico di nuvoloni minacciosi, quella di quest'anno, in perfetta sintonia coi sentimenti di chi, felice ed entusiasta allora nel farsi raccontare del colpo di benna del governatore Zaia ad avviare i lavori perchè,e col senno di poi parve un segno premonitore, non potè assistervi in quanto la cerimonia, inizialmente fissata al primo pomeriggio, venne anticipata al mattino mandando a vuoto pure una troupe della RAI regionale arrivata a riprendere l'avvenimento, oggi deluso ed avvilito a guardare le transenne ancora serrate e ad aggiornare l'orologio del ritardo accumulato, incredibile ed ingiustificabile nella terra dell' "avanti tutta" e del "pancia a terra".
Due anni passati tra attese estenuanti, come i mesi ad attendere i carotaggi alla ricerca di ordigni inesplosi, snervanti lungaggini, come i risultati delle analisi sui presunti rifiuti tossici rinvenuti, soste assurde, come le "pause" per l'Home festival, improvvise accelerate come l'indimenticabile tre-giorni per la realizzazione del tunnel Po, il primo dei due previsti nel progetto, col taglio di un pezzo di tangenziale terminata addirittura in anticipo rispetto al tempo prospettato, esilaranti quanto deprimenti "scoperte", come i contenzioni da risolvere per abusi edilizi o inopinate cessioni di pezzi di sedime a privati, addirittura diffide per aver redatto , con cristallina sincerità, il diario quotidiano di quest'opera annotando quanto accadeva , visto che ci vivo accanto. Non vanno dimenticate l'ansia e la paura per demenziali progetti buttati di traverso per intralciare e frenare il cantiere come quelli per "noalesi-bis", metro di superficie, tramvie aeroporto-stazione da farsi proprio sul sedime dell'Ultimo Miglio, sorta di deliri cemetificatori talmente incistati da apparire di continuo in questi 2 anni.
Ma va pure annotata la soddisfazione enorme per le migliaia di persone venute da ogni angolo d'Italia e d'Europa a percorrere la "Strada del Respiro", come l'ho sempre chiamata per via di quel magnifico bosco lineare che la cinge ai lati che ho immortalato in centinaia di foto a smentire clamorosamente l'affermazione reiterata di quanti mi definivano un sognatore illuso e, riferendosi all'Ultimo Miglio, parlavano di spreco di pubblico denaro e di "opera inutile e scriteriata". Adesso si aspetta che si aprano definitivamente le transenne e che questi 2.7 kilometri , da strada dell'Aeroporto alla stazioncina di Santi Quaranta diventino a tutti gli effetti una delle mete immancabili nel carnet di ogni ciclista ed escursionista italiano ed europeo. Quando sarà? Mi auguro prestissimo! Sono già 3 le stagioni turistiche perse, guai se perdessimo anche questa.