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Conegliano Valdobbiadene Superiore, il Prosecco ecofriendly

Presentato a Roma il Rapporto Annuale del Centro Studi del Distretto: In crescita export e occupazione, sale l'attenzione per l'ambiente

Nel 2012 sono state prodotte 68,8 milioni di bottiglie di prosecco superiore Conegliano Valdobbiedene, un +74,3% rispetto al 2003. Solo in Italia sono state vendute 34,4 milioni di bottiglie (+56,4% rispetto al 2003) mentre 28,3 milioni hanno varcato i confini (erano circa 10 milioni nel 2003). L’export copre oltre il 45% della produzione con oltre 28 milioni di bottiglie presenti in oltre 80 Paesi con un record in termini di valore di quasi 132 milioni di euro, che fa segnare un 14,8% in più rispetto al 2011. I primi mercati che ci strizzano l’occhio sono Germania, Svizzera, Regno Unito, Stati Uniti. Questi sono i principali risultati di uno dei prodotti fiore all’occhiello della tradizione veneta e trevigiana in particolare: il prosecco, appunto. Ma non un prosecco qualsiasi: il superiore Conegliano Valdobbiadene Docg.
 

La fotografia di questo importante prodotto l’ha fatta il Rapporto Annuale del Centro Studi del distretto, uno studio curato dal Cirve, Centro Interdipartimentale per la Ricerca in Viticoltura ed Enologia di Conegliano e presentato lo scorso 11 dicembre a Roma. Sono passati ben 10 anni dal primo rapporto e i risultati sono sicuramente degni di nota e rendono orgogliosi non solo il Consorzio di Tutela stesso ma anche il Paese intero.
 

“Grazie ad una struttura produttiva realmente organizzata su base distrettuale – puntualizza il Professor Vasco Boatto, direttore del Cirve e curatore del Rapporto – con un mix di aziende di dimensioni diverse, che creano un sistema collaborativo competitivo, il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore ha dato origine ad un modello vincente. In questi anni ha, infatti, dimostrato una forte capacità di penetrazione nel mercato, sia in Italia che all’Estero, con una costante crescita in valore e volumi, in particolare nei Paesi emergenti".
 

Ma tutto questo non sarebbe avvenuto senza un altro fattore importante, evidenziato anche dal rapporto: l’attenzione per l’ambiente. il Prosecco superiore, infatti, dal 2009 si fregia del docg, una certificazione molto importante ma che comporta anche determinati vincoli per i produttori: adesione a sistemi di eco-certificazione e utilizzo di tecniche rispettose dell’ambiente, come pure quelle del riciclo dei materiali naturali prodotti in vigneto o del riciclo e riutilizzo di quelli generati in cantina, e nella filiera di commercializzazione, tutti elementi che hanno una ricaduta positiva sulla sostenibilità dell’ecosistema agrario, della filiera enologica e del paesaggio. Quasi il 90% dei produttori, si legge nel rapporto, guarda a quest’ultimo come un valore aggiunto estremamente significativo ai fini di una commercializzazione più efficace.
 

Senza dimenticare il luogo di produzione di questo tesoro trevigiano, le colline Conegliano Valdobbiadene. Questo è un paesaggio ricco non solo di bellezze naturalistiche e biodiversità che lo rendono unico nel suo genere, ma anche di storia. Un territorio talmente importante per le sue caratteristiche da essere inserito nella Tentative List dei patrimoni Unesco. Luogo molto amato dai tanti turisti stranieri, ma non solo, che ogni anno vengono a visitare queste bellissime colline e le sue cantine. Non a caso, è in constante crescita il fenomeno dell’enoturismo.


I dati del Rapporto indicano che il numero complessivo dei visitatori delle cantine del Conegliano Valdobbiadene è cresciuto del 25,6% arrivando a quasi 300.000 presenze. Più del 33% delle aziende ha avuto tra le 1000 e le 10.000 visite, con una presenza di stranieri che conferma appunto l’appeal del quale il Prosecco Superiore Docg gode anche all’estero.

Elementi questi che danno quel valore aggiunto ad un prodotto amato in tutto il mondo

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