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Imoco Volley conferma per un'altra stagione Miriam Sylla

Le Pantere di Conegliano rinnovano il contratto anche alla schiacciatrice azzurra, diventata in pochi anni una superstar internazionale. Per le sarà il terzo anno di fila con l'Imoco

Arriva anche la conferma di Miriam Sylla nello scacchiere dell'Imoco Volley 2020/21. Un'altra superstar del volley nazionale e planetario continuerà a vestire la maglia delle Pantere, dopo due stagioni (64 presenze) fantastiche dove la schiacciatrice azzurra ha conquistato con la squadra gialloblù uno Scudetto, un Mondiale per Club, una Coppa Italia e due Supercoppe, facendo presto breccia con la sua esuberanza sfrenata e le sue imprese sul campo un simbolo per i tifosi del Palaverde.

25 anni (nata a Palermo l'8 gennaio 1995, alta 184 centimetri, ruolo schiacciatrice), Sylla è arrivata all'Imoco nel 2018 dopo l'argento al Mondiale con l'Italia, manifestazione in cui è stata inserita nel sestetto ideale, in precedenza ha vestito la maglia della Foppapedretti Bergamo con cui ha vinto anche la Coppa Italia nel 2016. Con l'Italia nel 2019 ha colto la qualificazione alle Olimpiadi e vinto il bronzo agli Europei in Turchia, anche in quel caso con la menzione nel sestetto ideale. Lo scorso anno ha scritto un libro con la collaborazione del giornalista Maurizio Colantoni, per le edizioni Rai Libri, dal titolo "Tutta la Forza che Ho", che ha avuto un grande successo di vendite. La prossima stagione, dopo il tris Mondiale-Coppa Italia-Supercoppa dell'ultima annata interrottasi prematuramente, sarà quindi ancora ai nastri di partenza con la sua maglia n°17 dell'Imoco Volley.

Miriam, resti per la terza stagione all'Imoco, una scelta scontata o ci hai dovuto pensare?
«Di scontato non c'e' niente, come tutte le cose nella vita bisogna riflettere e io lo faccio sempre prima di prendere le mie decisioni. Ci ho pensato e ho deciso che la scelta migliore per me era restare, sono contenta della mia scelta, è quella giusta».
In questi due anni a Conegliano come sei cambiata/cresciuta sia personalmente che come giocatrice?
«Sono cambiata e cresciuta molto, come giocatrice molto, ho imparato molto completato il "puzzle" del mio bagaglio di atleta sia dal punto di vista tecnico e anche a livello di testa e atteggiamento in campo. A livello personale certamente ho imparato in questi anni a conoscermi di più e ad esprimermi al cento per cento anche nelle mie sensazioni senza troppi giri intorno».
L'ultima stagione è stata fantastica finchè è durata prima dello stop...come farete la prossima a mantenere la stessa alchimia che vi aveva reso imbattibili per 5 mesi?
«Non sarà facile, non siamo le stesse di qualche mese fa, è passato tempo e in mezzo c'è stata una quarantena che abbiamo vissuto all'Imoco Village che ci ha portato a una conoscenza maggiore di noi stessi, stando tanto in casa da soli fai i conti con te stesso. Ma credo che il legame proprio per aver vissuto questa esperienza vicine, anche se isolate, sarà ancora più forte e poi credo che abbiamo lanciato un magnifico segnale...nonostante tutto siamo ancora qua, insieme! Ci sono state tante voci, le solite sirene del mercato, invece siamo rimaste coese e penso che il primo indizio di quello che sarà la prossima stagione sia stato proprio questo messaggio che il gruppo ha lanciato. Poi ovviamente si vedrà sul campo, ma noi ci siamo!»
Qual è stato il segreto finora delle vittorie dell'Imoco secondo te?
«Non è che ci siano tutti questi segreti, la squadra ha girato bene dall'inizio, ci siamo date degli obiettivi, abbiamo lavorato sodo e tutto funzionava bene. Ecco, è stato importante che sia sempre stato un gruppo dove siamo riuscite a mettere da parte l'ego individuale per esaltare l'altro, con il bene del gruppo sempre in primo piano. Sembrano cose facili da dire, ma tra il dire e il fare spesso c'e' in mezzo il mare, stavolta invece è andata bene e i risultati si sono visti».
Hai vissuto la "quarantena" in maniera molto attiva tra interviste, dirette, social, ecc. Ora che sta passando il periodo difficile, puoi fare un bilancio di questi tre mesi "in gabbia" senza il volley e tante altre cose?
«Sono stati tre mesi stancanti, un po' noiosi per me che sono una che non sta mai ferma, ma è stata una quarantena dove ho fatto tante cose on line. Ho condiviso tanto con gli altri, ho comunicato molto di più e mi sono fatta conoscere dalle persone, mi sono esposta ed è stato bello ed interessante anche per me. E' stata un'opportunità per fare attraverso questo anche un'analisi mia e sono arrivata alla conclusione che non sono proprio...così male, mi sto anche quasi simpatica! Tante interviste, tante dirette con il pubblico, attività di ogni genere, adesso tiro un po' il fiato».
Uno sguardo alla prossima stagione: A - obiettivi personali e di squadra e B, quanto vi manca il Palaverde e quanto sperate che si possa presto rivederlo pieno?
«Dal punto di vista personale dopo questa quarantena vorrei cercare di essere la versione migliore di me, che questo periodo mi abbia cambiato in senso buono visto il tanto tempo che ho avuto per pensare a me e a chi sono. Tante cose mi piacerebbero rimanessero, non solo a me, di questo periodo che abbiamo vissuto, la solidarietà ad esempio, il sapere che può esserci sempre, quando non ce l'aspettiamo, bisogno di aiuto, di sostegno, tutto questo lo vorrei portare fuori quando si tornerà alla vita normale. Per la vita sportiva e la squadra gli obiettivi sono sempre quelli, fare il massimo che possiamo in tutte le competizioni. Mi manca molto la vita di squadra, le compagne, l'adrenalina delle partite, il nostro fantastico pubblico e il Palaverde pieno, manca tutto. E' stato come aver messo il tasto "pause" nella nostra vita normale, speriamo si possa riavviarla al più presto e poter tornare alla normalità, in campo e sulle tribune».

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